SOTTOPASSO ARA PACIS

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mercoledì 15 dicembre 2010

PEDONALIZZIAMO IL TRIDENTE

Italia Nostra Roma apprezza quanto programmato per la pedonalizzazione del Tridente dall'Onorevole Dino Gasperini, Delegato del Sindaco alla Città Storica.
Finalmente il Comune da inizio a quanto già chiesto da anni dalla nostra Associazione per arrivare ad una estesa pedonalizzazione del centro storico di Roma.
Per Italia Nostra Roma è fondamentale che venga eseguito un censimento dei reali residenti della zona possessori di auto; a costoro, a nostro avviso, deve essere concesso un posto auto dedicato.
Prima di proseguire nel progetto è necessario attuare il ripristino dei settori nei vari rioni installando varchi elettronici anche in uscita così da avere un vero controllo di chi è in possesso di permessi speciali. Tutto ciò per preservare il resto del Centro Storico dall'assalto degli esclusi dal Tridente che sicuramente cercheranno spazi negli altri rioni.
Un bravo all'Onorevole Gasperini per aver istituito una consultazione con i cittadini e ci auguriano che anche gli Assessori seguano il suo esempio.

FATTI UN REGALO PER NATALE

Iscriversi ad Italia Nostra Roma costa quanto una pizza ed una birra.
Se anche tu tieni alla salvaguardia del patrimonio artistico, storico e paesaggistico di Roma dacci una mano associandoti.
Come?
Hai tre possibilità:
1) versamento in contanti presso la sede della Sezione di Roma in Via dei Gracchi 187
2) bonifico bancario intestato a Italia Nostra
IBAN IT41G0300205017000400447634
3) Conto Corrente postale n. 42175000 con la causale: rinnovo o nuova iscrizione più anno
Quanto costa?
Poco, in verità!!
31 euro annui socio ordinario
15 euro annui se sei studente
Cosa puoi fare se decidi di diventare socio?
Tante cose tra le quali venire in sezione e diventare tra i protagonisti di questo blog.

A PROPOSITO DELL'ESEDRA ARBOREA A PIAZZA VENEZIA

Italia Nostra Roma dopo aver preso visione del reandering della nuova visione di Piazza Venezia per lo spostamento del tram 8 aveva fatto alla Sovraintendenza comunale alcune osservazioni sulla sciatteria progettuale dell'"ameba" davanti all'esedra arborea progettata da Raffaele De Vico. La Sovraintendenza ha considerato valide le nostre osservazioni nostrandosi favorevole ad un confronto con l'Associazione.

DA NON PERDERE

Il libro di Paolo Conti, giornalista del Corriere della Sera e profondo osservatore delle questioni romane, è una godibilissima rassegna di tutto quello che di negativo i cittadini hanno sotto gli occhi quotidianamente nella loro città e che vorrebbero venisse risolto da un sindaco di Roma.
E' un bel regalo di Natale per chi crede che Roma, con formule di semplice buonsenso, possa essere migliorata.

"101 COSE CHE DOVREBBE FARE IL SINDACO DI ROMA PER MIGLIORARE LA CITTA' E LA QUALITA' DELLA VITA"
di Paolo Conti
Newton Compton Editori

giovedì 25 novembre 2010

NUOVO CAPOLINEA TRAM 8

Italia Nostra Roma apprezza la decisione di spostare il capolinea del tram 8 a Piazza Venezia liberando Piazza Argentina e ricostituendo l'unità visiva dell'area.
Ma il rendering della sistemazione di Piazza Venezia, esaminato con attenzione, crea delle perplessità.
L'intervento incide negativamente per l'effetto contrario a quello progettato da Ricci e De Vico:
la curva convessa del marciapiede proposto annulla l'unità storica e di grande interesse architettonico.
Le due soluzioni proposte dall'Associazione:
- non far nulla
- conservare l'area come pedonale; l'obiettivo può essere raggiunto semplicemente impiantando montanti in ghisa con catene.

NO ALLA LOGICA DELL'EMERGENZA

Sole 24 ore il 24 novembre ha pubblicato un'intervista a Vanna Mannucci che dichiara che "non c'è un piano di finanziamenti continui per garantire interventi costanti che permettano di restaurare, monitorare e accudire il patrimonio della città."

Per leggere l'articolo integrale clicca QUI

PONTE LUPO: ACCOGLIAMO LA SFIDA

Italia Nostra Roma raccoglie la sfida lanciata da Urbano Barberini per la salvaguardia di Ponte Lupo in VIII Municipio.
L’antichissimo ponte deve essere salvato dal degrado e dall’incuria perché, se è vero che sono a rischio di dissesto la Domus Aurea, l’acquedotto Claudio e le Terme di Caracalla, è altrettanto vero che non si possono perdere gli elementi più significativi dell’archeologia solo perché senza nomi altisonanti e noti al grande pubblico.
Italia Nostra Roma si impegna a rendere attive le forze culturali della città e predisporre un progetto esecutivo di restauro di Ponte Lupo.
Attraverso poi le forze imprenditoriali sane di Roma, Italia Nostra Roma promuoverà una sottoscrizione per trovare i fondi per il restauro di Ponte Lupo nella tenuta Barberini a S. Giovanni in Campo Orazio.
Il guanto della sfida è stato raccolto.

lunedì 22 novembre 2010

PRESENTAZIONE LIBRO

101 COSE CHE DOVREBBE FARE UN SINDACO DI ROMA PER MIGLIORARE LA CITTA' E LA QUALITA' DELLA VITA. E' questo il titolo del volume che l' autore Paolo Conti e la Newton Compton Editori presentano sabato 27 Novembre alle ore 18.oo presso il MAXXI di via Guido Reni, 4 a Roma.
Oltre all'autore intervengono il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno; il Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Giuliano Amato; lo scrittore Raffaele La Capria. Introduce Pio Baldi, Presidente del Maxxi, coordina Rossana Livolsi, giornalista Rai

A VILLA BORGHESE ANCHE LA "FAN-ZONE"

I tifosi del Bayern Monaco a Roma per la partita di Champions League con la Roma saranno ospitati, nel pomeriggio di domani 23 novembre, a Villa Borghese per degustare prodotti della cucina italiana. Cosa ne pensate dell' ennesimo "scempio" nella Villa Storica?

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/11/22/news/villa_borghese_bivacco_champions-9358737/

venerdì 19 novembre 2010

ABUSO ANCHE A PIAZZA DEL FICO

Lo storico bar di Piazza del Fico è stato trasformato in un enorme ristorante - bar realizzato dall'unione di due edifici accatastati separatamente. Insorgono i residenti che invano chiedono il controllo delle concessioni.

http://www.c6.tv/video/10719-piazza-der-fico-a-rischio-invasione-di-tavolini

martedì 16 novembre 2010

Il Punterolo Rosso è ghiotto di palme...

Le palme di Roma come tutte quelle italiane stanno per scomparire per colpa di un coleottero o come si direbbe a Roma un "bagarozzo" noto come Punteruolo Rosso. Proviene dall'Egitto, si infila nella palma e depone circa 8000 uova nel nucleo della palma che dischiudendosi danno vita a larve che si nutrono della linfa vitale della pianta, distruggendola.
I metodi attuati fin ora sono risultati inutili mentre da ben due anni molte palme dei giardini privati di Roma si sono salvate grazie ad un metodo di iniezioni endoterapiche integrate da trattamenti sulla parte aerea.

Tale intervento vincente è stato applicato in molti giardini privati e alle due palme del CNR di Piazzale Aldo Moro.
Italia Nostra Roma ha chiesto all'Assessore all'Ambiente Fabio De Lillo di ascoltare le testimonianze dei proprietari delle piante bonificate e di prendere in considerazione la sperimentazione del sistema terapeutico per le palme competenza comunale.

Torri dell'EUR sotto scacco

Le torri dell'Eur sono un significativo esempio di architettura del secondo '900.
La decisione di demolirle per costruire un nuovo volume ad uso residenziale con progetto di Renzo Piano risale al Sindaco Veltroni. In realtà il primo progetto non prevedeva la demolizione ma la sua destinazione da uffici ad albergo in funzione del Centro Congressi di Massimiliano Fuksas. La decisione comunale venne bloccata dalla forte azione dell'opposizione campeggiata da Alemanno.

Oggi Alemanno sindaco ha fatto propria la volontà di Veltroni approvando una delibera per la demolizione delle Torri dell'Eur.
Si oppone a questa decisione il "Comitato Tecnico e Scientifico per la Qualità Architettonica Urbana e per l'Arte Contemporanea" del Ministero dei Beni Culturali presieduto dal prof. Paolo Portoghesi.

Il Comitato ha invitato l'Arch. Federica Galloni Direttore Regionale dei beni culturali del Lazio e il Soprintendente Statale di Roma di "Adottare con urgenza i provvedimenti cautelativi necessari" per evitare che gli edifici vengano distrutti; predisponendo uno specifico vincolo sugli edifici e un vincolo paesaggistico sull'intero comprensorio dell'Eur.
Italia Nostra Roma che fin dall'inizio insieme a noti architetti aveva chiesto al Comune di Roma di tutelare questo complesso per il suo valore architettonico e paesaggistico ha chiesto con una lettera al Ministro Sandro Bondi di far attuare con urgenza quanto richiesto dal suo Comitato Tecnico Scientifico.

Il Sindaco Alemanno si è schierato contro la presa di posizione del Comitato Ministeriale considerandolo "tardivo".

Vincerà la tutela o la speculazione?

per approfondire leggi su Repubblica CLICCA QUI

lunedì 15 novembre 2010

Primo stop alla Formula Uno




Italia Nostra accoglie con favore il primo stop dato ieri dalla Confernza dei Servizi sulla cementificazione nella zona delle Tre Fontane per il Gran Premio di Formula Uno.
La decisione della Conferenza dei Servizi della non edificabilità dell’area verde dell’Eur è la dimostrazione che il progetto bocciato ieri sia un’evidente intrusione di “interessi privati” nell’ipotesi organizzativa di un Gran Premio a Roma.
Italia Nostra continuerà a vigilare affinchè la speculazione edilizia smantellata ieri non venga tarsferita in altra area dell’Eur.

L'articolo è stato ripreso da La Repubblica del 11 Novembre, per leggere l'articolo CLICCA QUI

Villa Borghese e la stampa

Il 09 novembre la stampa ha pubblicato la notizia su Villa Borghese, vi riportiamo la rassegna stampa.

Repubblica QUI

il Velino QUI

Libero News QUI

PROPOSTA INDECENTE - Villa Borghese






In tanti anni e tante proposte inattendibili il declassamento di Villa Borghese a parco urbano mancava al repertorio.
Il Presidente del Bioparco, Paolo Giuntarelli, ha proposto – durante il sopralluogo con il Sindaco Gianni Alemanno - di trasformare la Villa in un’area di verde urbano come quelle da lui gestite quanto era a capo del Servizio Giardini. Incredibile!
Non si vuole seguitare qui a ripetere che la Villa è vincolata ai sensi delle leggi nazionali. Vincolati quindi i prestigiosi edifici, vincolato il giardino storico.
Certo, declassare Villa Borghese, potrebbe essere utile per non avere lacci e lacciuoli che limitano (si fa per dire) le funzioni improprie che la devastano periodicamente ma sarebbe una dichiarazione di resa della Amministrazione comunale e del Ministero dei Beni Culturali senza neanche l’onore delle armi.
E’ al Sottosegretario Francesco Maria Giro che Italia Nostra rivolge le proprie speranze: un unico ente gestore di alto profilo istituzionale che tolga Villa Borghese da manovre di piccolo cabottaggio e soluzioni fantasiose.
Italia Nostra Roma chiede una Fondazione per Villa Borghese.

venerdì 22 ottobre 2010

L'Estate Romana è finita, il Kura Kura rimane...siamo all'Autunno Romano?


L’estate romana ha chiuso i battenti il 30 di settembre e le installazioni provvisorie sono state smantellate in tutta Roma.
L’enorme contestata struttura della discoteca “Kura Kura non è stata ancora smontata dagli organizzatori Bornigia in testa.
Dopo la forzatura sulla concessione di occupazione dell’area che aveva fortemente e giustamente contrariato il Sottosegretario Francesco Maria Giro il “Kura Kura” ed i suoi organizzatori sfuggono alle regole, valide anche per loro, di procedere a smobilitare in 3 giorni dalla chiusura della manifestazione e liberare finalmente la scalinata.
Si spera che il prossimo anno Villa Borghese goda finalmente di una gestione più illuminata e meno succube degli interessi privati.

PIANO CASA: LA DENUNCIA DI ITALIA NOSTRA


Durante la conferenza stampa tenuta giovedì 14 ottobre da Italia Nostra sulla proposta di nuovo Piano Casa è stata denunciata la situazione che si determinerebbe se il testo non fosse drasticamente modificato.
In particolare il consigliere della Sezione di Roma, Avv.Emanuele Montini ha illustrato
le parti più inaccettabili.
Le nuove norme prevedono deroghe di tutti i tipi a cominciare dagli strumenti urbanistici di comuni e provincie. Anche le tutele paesaggistiche, quelle delle aree protette e della “città storica” di Roma possono essere invase da nuove cubature.
L’articolo 1 della nuova proposta di legge sopprime la normativa del precedente Piano
Casa ( leg.reg. n.21 del 11/08/2009) che salvaguardava le attività agricole ancora attive ed in particolare l’Agro romano.
Se passa questo articolo conviene trasformare le strutture agricole ( capannoni e altro ) in edifici residenziali visto che, tra l’altro, non viene previsto alcun tipo di possibile verifica sul loro disuso.
Anche il piano precedente è stato fortemente contestato da Italia Nostra, ma almeno rispettava gli strumenti urbanistici delle provincie e dei comuni ed i piani di assetto dei parchi.
Italia Nostra intende continuare nelle prossime settimane un’azione di denuncia contro questo nuovo Piano Casa chiedendo al Comune ed alla Provincia di Roma di opporsi decisamente a questo vero e proprio esproprio dei loro poteri.

giovedì 7 ottobre 2010

La Formula 1 senza cittadini


Italia Nostra sin dal primo momento ha considerato inaccettabile la proposta di organizzare il circuito automobilistico (!) nel quartiere dell'Eur.

La proposta di trasferire l'evento a Vallelunga trova l'Associazione favorevole:

-il circuito in questa zona è già esistente, permetterebbe di inserire eventuali cubature di servizio senza compromissione del territorio

-il quartiere dell'Eur è già sottoposto a un carico urbanistico insostenibile.


Ma siamo sicuri che la politica dell'investimento continuo in cubature, parcheggi interrati e quant'altro sia davvero salvifica e utile per la nostra città?

Siamo sicuri che i grandi investimenti privati alla fine non siano che grandi speculazioni a vantaggio dei soliti noti e che tutto questo "muoversi dell'economia cittadina" non sia che l'eterna chiacchiera sulla città eterna.
I mercati di Ponte Milvio e Trionfale, per esempio, sono stati un flop economico, i parcheggi interrati sparsi a macchia di leopardo rimangono invenduti, ecc...

Gli studi, le analisi e soprattutto le richieste dei cittadini che la città la abitano, che prendono il tram, che vanno al parco , che passeggiano sui marciapiedi, che spingono passeggini, che hanno insomma bisogno di servizi, di tutela e salvaguardia dei loro quartieri, dei loro giardini, delle loro botteghe, dei loro alberi ecc.. forse, andrebbero più frequentemente interpellati da questa politica sorda e indifferente alle istanze dei cittadini.
Il centro storico di Roma è in condizioni miserande ma non ci risulta che ci siano progetti "speciali"per il suo recupero funzionale.
Vogliamo cominciare da quello, che nel giro di un anno attira assai più turisti che la Formula 1!
Pianifichiamo il futuro di Roma, studiandone le criticità, le bellezze, i bisogni e le emergenze.
Tutto questo merita un tavolo in cui si siedano oltre agli imprenditori e ai politici anche storici dell'arte, architetti, intellettuali, ambientalisti .

I grandi secolari platani di Roma


La Giunta sta per approvare il Sottopasso di Lungotevere Marzio collegato a interventi per parcheggi interrati.

Italia Nostra chiede all'Assessore Corsini di visionare con urgenza la nuova proposta progettuale e di poter conoscere il suo parere in merito.

L'impatto sui platani secolari di Roma con il progetto originario sarebbe devastante!

Le chiediamo un incontro nel più breve tempo possibile.

Per le tre ville storiche di Roma Italia Nostra chiede un piano unitario.


La politica dell'emergenza non porta da nessuna parte.


Nelle tre principali ville romane: Villa Ada, Villa Pamphili e Villa Borghese mancano da sempre progetti coordinati di restauro del verde storico.


Senza progetti unitari coerenti, da attuare per fasi, non si risolveranno di certo i problemi di sicurezza di queste aree e quelli del recupero funzionale dei manufatti e della loro destinazione d'uso.


Chiediamo all'Assessore De Lillo un tavolo di concertazione per predisporre finalmente uno strumento progettuale concreto e risolutivo.

mercoledì 22 settembre 2010

Nuovo appuntamento al Belvedere Cederna


ITALIA NOSTRA Sezione di Roma è lieta di invitare tutti alla presentazione del volume IL VILLINO A ROMA Quartiere Nomentano di Irene de Guttry.

Venerdì 24 settembre 2010 ore 20,30
Belvedere Cederna
Clivio Acilio
(Via dei Fori Imperiali)

Presenterà il volume il
Prof. Arch. Renato Nicolini Ordinario di Composizione Architettonica

all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria

Siamo tornati!

Italia Nostra Roma prosegue la sua attività di analisi, critica e denuncia per la tutela del nostro patrimonio storico, artistico e ambientale.

Sempre più necessaria al nostro paese, sempre più doverosa.

La società civile deve diventare la vera protagonista del processo di cambiamento e protezione della nostra cultura, storia e bellezza.

Il presidio che possiamo costituire insieme può combattere il degrado, l'ignoranza e l'indifferenza sempre più diffusi in questo paese, sempre più presenti in questa città.


Per qualsiasi segnalazione contattateci!!!

Sezione Roma : via dei Gracchi 187 tel . 06 3208706
roma@italianostra.org

lunedì 19 luglio 2010

Degrado a Villa Borghese: l'intervento di Carlo Ripa di Meana


Da La Repubblica di domenica 18.07.10
Villa Borghese, Ripa di Meana accusa "Distruggono il parco per fare cassa"
"Il Comune doveva cambiare rotta, poi ecco l'autorizzazione ai concerti di Renato Zero. Bloccare lo scempio di quest'area verde, democraticamente, con la protesta"
LAURA SERLONI

"Non c'è più la sacralità del passato. E chi non la riconosce non può che fare un danno". Usa un'espressione pasoliniana Carlo Ripa di Meana, presidente di Italia Nostra, per spiegare il perché del degrado in cui versa Villa Borghese. "Un patrimonio botanico e artistico che gli amministratori vedono come una gallina dalle uova d'oro".Presidente, Italia Nostra con Legambiente e l'associazione Amici di Villa Borghese, ha presentato un esposto alla Procura contro il degrado del parco. Segna un nuovo traguardo nella lotta per la salvaguardia del polmone verde?"Dopo tutte le proteste per la discoteca sulla scalinata Bruno Zevi e il Fifa Fan Fest a piazza di Siena, pensavamo che si sarebbe cambiata rotta. Avevamo anche fatto una ricognizione con Alemanno e invece dopo pochi giorni arriva il placet per i concerti di Renato Zero. Si è superato il limite. Non facciamoci strappare dagli affaristi la villa, ora si esprima la Procura".Si continuano a concedere autorizzazioni con troppa superficialità?"Senza alcun freno, si danno licenze a chiunque. Sono molto amareggiato e questo è un sintomo preoccupante del non governo della città. Luoghi sublimi vengono utilizzati come piattaforme del divertimento. Se il concorso ippico era una peculiarità, ora il parco è diventato una piazza qualsiasi adatta a ospitare perennemente manifestazioni di ogni tipo".In alcune immagini del 1992, la villa era un giardino florido e rigoglioso. Come mai, presidente, oggi in alcuni punti sembra un deserto con tronchi mozzati e platani avvelenati?"È un parco gravemente malato. L'esperienza dei grandi parchi europei non ci ha lasciato nulla in eredità. Comanda la brutalità del potere. Io imputo il suo declino alla mancanza di retroterra culturale dei governanti di Roma. Manca la competenza botanica ormai da anni, ma negli ultimi tre c'è stata una virata verso una gravità senza precedenti".Alberi capitozzati senza criterio, statue sfregiate e vandalizzate..."L'escalation di vandalismo non è contrastata. C'è l'idea che a Villa Borghese si possa fare di tutto. Non si vuole tutelare questo patrimonio unico. Perde importanza l'interesse comune. Tutti vogliono far soldi. Ecco, la villa è diventata una macchina acchiappasoldi".Roma è la capitale europea con più verde pro-capite, ma che figura ci fa davanti ai turisti del mondo con un parco così degradato?"Pessima figura. Siamo tra chioschi abusivi, busti rovesciati e tronchi lasciati marcire in mezzo al prato. E non si fa nulla per migliorarne le condizioni. Il sindaco si prodiga in annunci a cui non segue nulla. Parole, parole, parole: una bolla di nulla. La verità è che la città va a rotoli e chi la dovrebbe difendere continua solo a convocare tavoli"Si ricorda un'altra Villa Borghese?"Mi ricordo la Villa Borghese dove passeggiavano Henry Kissinger e Gianni Agnelli, un prato verde soffice e sconfinato. Non posso dimenticare Jacques Delors, uno dei padri dell'Europa unita, che lo percorreva all'alba dicendo di annusare la città. Era un'altra villa, con giardinieri esperti e polizia a cavallo, ora si fanno potature da cavernicoli e iniziative effimere. Dobbiamo fermarli, democraticamente, con la protesta.

GOOD NEWS


La lunga notte di Caravaggio a Roma.

Grande successo dell'iniziativa organizzato da Rossella Vodret, Sovrintendente ai Beni Culturali del Polo Museale romano. Turisti romani hanno affollato fino all'alba il Museo di Villa Borghese, la Chiesa di Sant'Agostino, la Chiesa di San Luigi dei Francesi. Questa è la folla che amiamo vedere a Roma, è il modo giusto per far vivere Roma ai romani e ai visitatori stranieri. E' il modo giusto ed originale di valorizzare e divulgare le immense risorse che Roma può mettere a disposizione del mondo intero.

Continuiamo così!!!!!!!!

GOOD NEWS


Opere trafugate provenienti in massima parte dall'Etruria meridionale e sequestrate in Svizzera sono state esposte al Colosseo. Brillante iniziativa del Sottosegretario Francesco Maria Giro.

Questo è il modo giusto di valorizzare e divulgare il nostro patromonio archeologico e nello stesso tempo premiare il prezioso lavoro di indagine e recupero delle opere d'arte da parte dell'Arma dei Carabinieri, Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale.

GOOD NEWS


Il Sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma, Umberto Broccoli, ha annunciato il progetto di restauro per il Circo Massimo.

E' una buona notizia e sarebbe ottima se il progetto prevedesse anche lo smantellamento di Via dei Cerchi per dare continuità all'area archeologica tra il Circo Massimo ed il Collle Palatino.

Buon Lavoro

GRAZIE CRISTIANO

Italia Nostra Roma ringrazia Cristiano Baffigi che ci ha offerto la sua collaborazione gratuita dopo aver consultato il blog di Italia Nostra Roma.
Evidentemente le nostre battaglie l'hanno convinto.
Speriamo che altri giovani vogliano seguire il suo esempio.
Grazie Cristiano
.

UN'APPELLO AL POPOLO VIOLA DA ITALIA NOSTRA ROMA


Caro popolo viola vi preghiamo: non utilizzate per la vostra legittima protesta i busti del Pincio. Non sono marionette o fantocci da mascherare ma sono elementi architettonici che ricordano i più grandi esponenti della letteratura italiana e straniera e i padri della Patria che hanno contribuito all'Unità d'Italia.
Le erme del Pincio sono già state violate da vandali e imbecilli. Voi non avete rovinato nulla ma è comunque un atto non rispettoso nei confronti del nostro patrimonio.
Siamo certi che non succederà più e che ci aiuterete invece a divulgare la coscienza del patrimonio artistico che parte proprio dalla conoscenza dei personaggi raffigurati in quelle erme.
Aderite anche voi al progetto di Italia Nostra "Adottiamo i busti del Pincio e del Gianicolo".
Certi che comprenderete il nostro appunto vi salutiamo cordialmente

martedì 13 luglio 2010

Villa Borghese: degrado con autorizzazioni



Il concerto per i 60 anni di Renato Zero si farà a Piazza di Siena. Questo è stato decretato dai tecnici del Ministero dei Beni Culturali.
Cerottini per un massacro sono stati approntati per “non stressare” la già stressatissima Villa sottoposta a traumi continui per continue funzioni improprie di grande massa.
Siamo francamente stanchi di sentire banalità e luoghi comuni da chi, con sereno rigore, dovrebbe applicare le leggi che pure esistono.
Città musealizzata, città mummificata, città da “sprovincializzare”.
Che cosa significano questi slogan non è chiaro. E’ chiarissima invece la banalità intellettuale di chi le pronuncia.
Chi vuole “sprovincializzare” Roma intende dire che, per eseguire la benemerita operazione, si intende massacrare una villa storica? Bel risultato.
La villa è in condizioni pietose per il degrado ordinario al di là delle funzioni improprie ma poiché due cose sbagliate non ne fanno una giusta infierire sulla villa con manifestazioni popolari di grande massa ci sembra un vero crimine.

Villa Borghese: Via libera del Ministero a Renato Zero


Piazza di Siena ospiterà il mega concerto di Renato Zero

Via libera all’occupazione dell’area vincolata da parte dei tecnici del Ministero dei Beni Culturali .
Al grido di “sprovincializziamo” Roma da parte dei componenti della Giunta Alemanno , il degrado della Villa prosegue indisturbato.
Le vigorose proteste delle Associazioni, tra le quali Italia Nostra, sono state un pizzico di zanzara sulle terga di un elefante.
Non è finita qui: è evidente che è necessario interessare la Magistratura per riportare un minimo di decoro a Villa Borghese.
Lo faremo sicuramente

giovedì 8 luglio 2010

IL GRATTACIELO NON SI ADDICE A ROMA



di Pietro Samperi



Il concorso di idee bandito dall’INARCH per un progetto di “grattacielo” alto 100 m. (finalmente un riferimento all’altezza di questa tipologia edilizia), presso il Colosseo, può apparire provocatorio, se non un discutibile tentativo di inserirsi, in posizione apparentemente neutrale, nel dibattito in corso sull’opportunità di ammettere questa tipologia edilizia a Roma, al centro o in periferia. Si pubblicizza però il tema, potendo contribuire a dimostrarne l’assurdità.

Il problema non è nuovo, ma quando se ne è parlato, almeno a Roma, è rimasto sempre latente, negli ambienti culturali così come in quelli professionali, imprenditoriali e nell’opinione pubblica; in realtà, non vi è mai stato il coraggio di proporlo in termini operativi, finchè il concorso fra una delle peggiori speculazioni immobiliari di Roma contemporanea, la disponibilità di un noto architetto (o archistar?), la scelta piuttosto silenziosa, operata attraverso il surrettizio strumento dell’accordo di programma, abusato dalle precedenti Giunte comunali di sinistra, ha autorizzato, ai confini dell’EUR, un intervento del quale il dibattito e le conseguenti proteste solo ora scoppiate stanno a dimostrare l’importanza e, a mio avviso, la gravità, anche come precedente.

La tipologia (con il termine skyscraper) nacque intorno alla metà dell’800 nelle nuove grandi città nordamericane (Boston, poi Chicago, New York, ecc.) per motivi prevalentemente speculativi, al fine di densificare gli insediamenti direzionali e commerciali nei centri. Ma più che da motivi specifici, di vario genere, la diffusione della tipologia derivò da un vero e proprio “stile” che riuscì a determinare per le città del nuovo continente, estesosi in Europa, per episodi simbolici piuttosto isolati, solo verso metà del ‘900 e, soprattutto, dopo la seconda guerra mondiale. Peraltro, anche l’episodio isolato richiede non solo grande valore simbolico, ma anche architettonico.
A Roma, il grattacielo entrò solo ai margini del grande dibattito che si svolse negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, non riuscendo neppure a trovare spazio negli interventi di modernizzazione della città, che pur patì episodi traumatici notevoli negli sventramenti in centro storico, come l’Augusteo, via Bissolati, ecc. Infatti, il concetto di salvaguardia, presente nei grandi architetti dell’epoca, a cominciare da Gustavo Giovannoni (uno dei maggiori architetti urbanisti), evitò di far ritenere che, se pur occorreva adeguare il tessuto urbano soprattutto alle nuove esigenze viarie per il trasporto pubblico (difficilmente possibile su linee di metropolitana per i noti motivi archeologici) e il traffico privato, si potesse introdurre una tipologia edilizia capace di stravolgere l’immagine storica che costituiva il genius loci della città. L’invasività visuale del grattacielo ne suggerì l’esclusione anche fuori del centro storico, come dimostrato nell’EUR, dove le altezze superiori a quelle della città consolidata non sono però tali da divenire “margini” visuali urbani.

Come ricorda Ettore Mazzola, fu proprio Giovannoni a scrivere già nel 1927, nel saggio “Intorno agli skyscrapes”: “S’incontreranno vivacemente i due eterni argomenti in discussione sulla nostra Architettura: la necessità da un lato di trovare espressioni adatte ai moderni temi, ai tipi di costruzione, alle esigenze attuali, dall’altro il rispetto al carattere dato dall’ambiente architettonico ed edilizio, pel quale nelle vecchie città il passato diventa energia presente nello stabilire rapporti e forme e misure. E, senza fin d’ora voler concludere con una formula assoluta d’intolleranza, credo che occorrerà pensarci bene prima di ammettere che tra le cupole romane o i palazzi di Firenze o Venezia si allunghi la grande massa invadente degli edifici a 50 piani. [...]

Orbene in questo campo dell’architettura pratica, la prima revisione deve essere quella delle ragioni concrete cui l’opera risponde. E allora che ne risulta? Che tali ragioni rappresentano non un progresso, ma un regresso nella vita civile, un assurdo più ancora che un errore nei riguardi dell’igiene della viabilità cittadina, dell’economia edilizia. Gli skyscrapes rendono infatti pessime le condizioni di illuminazione degli edifici prossimi e di insolazione delle vie; negli ambienti interni, per la serrta utilizzazione dello spazio e l’esclusione dei cortili, rendono nulla la ventilazione naturale; col concentrare forti nuclei di popolazione e di traffico congestionano sempre più il movimento delle strade e nei quartieri; costano infine enormemente, almeno 5 o 6 volte al mc. in più della costruzione ordinaria, [...]. Possono dunque definirsi gli skyscrapes come una interessantissima e ingegnosissima anomalia patologica dell’edilizia moderna, che certo dovrà essere sorpassata e posta tra gli errori inutili quando i mezzi di comunicazione avranno compiuto il loro ciclo di sviluppo e consentiranno un rapido decentramento dei nuclei cittadini verso la campagna. Ce n’è abbastanza, senza entrare nel dibattito tra la meraviglia che destano e la disarmonia che possono creare, per dichiararli ospiti non desiderabili.”
Da qualche anno avevo segnalato sulla stampa la riproposizione del problema, in termini assai pericolosi quanto subdoli. Personalmente l’ho sempre considerato negativamente, senza riserve, finchè, oltre due anni fa, in una circostanziata rassegna delle vicende urbanistiche romane (“Mezzo secolo di urbanistica romana”, ed. Marsilio, 2008) avevo espresso severe critiche al progetto del primo grattacielo a Roma, ai limiti dell’EUR, suscitando le risentite, anche se garbate, reazioni del progettista. Ma, purtroppo, certi fenomeni sensibilizzano quando è tardi per rimediare.

La Giunta comunale solo ora pare accorgersi del problema ed è francamente spiacevole che proprio l’Assessore all’Urbanistica Corsini, replicando a una conferenza stampa di Italia Nostra, abbia affermato che “Per quanto riguarda il tema “grattacieli”, premesso che nessuna seria politica di gestione del territorio deve soffrire immotivati tabù, si tratta soltanto di meditare in modo moderno il problema della necessaria coerenza tra l’esigenza di soddisfare una domanda crescente di alloggi e l’obbligo di non consumare più sconsideratamente il suolo”, ammettendo non solo di concordare con l’introduzione a Roma di questa tipologia edilizia, ma di non aver compreso che il futuro assetto urbanistico di Roma dovrà rispondere alla domanda di alloggi, che riguarda ormai soprattutto l’edilizia popolare o sociale (i cui utenti hanno chiaramente mostrato a Corviale di non gradire le tipologie massificate) con insediamenti non già periferici nell’agro romano contiguo alla città consolidata, ma, come già suggerì Giovannoni, organizzati in nuclei satelliti decentrati nell’area metropolitana e collegati rapidamente alla città.
Il Sindaco Alemanno, che sembra aver avvertito l’importanza e la delicatezza del tema, ha annunciato che esso sarà sottoposto a una consultazione popolare, che non sarà condizionata da pregiudiziali politiche e che dovrà essere preceduta da un’adeguata informazione e preparazione dell’opinione pubblica, compito che impegnerà anzitutto le istituzioni e gli organismi culturali..

Altri ambienti si stanno sensibilizzando al problema, per convinzioni o interessi diversi: a favore dei grattacieli sarà buona parte dell’imprenditoria immobiliare ed edilizia e dei progettisti (soprattutto “archistar”) che aspirano ai relativi ricchi incarichi; contrari gran parte della cultura e i tecnici che non aspirano a quelle progettazioni. I politici, ai quali spettano le scelte operative definitive, dovrebbero essere portatori dei pareri dell’opinione pubblica e tradurli in decisioni, evitando il condizionamento esercitato dai cosiddetti “poteri forti” della finanza, dell’imprenditoria edilizia, nonchè della stampa, strumento di tali poteri. In un problema del genere dovrà però essere determinante il ruolo degli organismi culturali e dell’associazionismo indipendenti dagli interessi in giuoco, grazie alla maggiore sensibilità per i valori e le caratteristiche urbane che fanno di Roma una città unica al mondo, il cui richiamo turistico va considerato prima che un fine, un mezzo per assicurare la salvaguardia attiva di tali valori e delle tradizioni che determinano tale richiamo. Roma non può paragonarsi a una bella e austera signora noventenne che vorrebbe rimanere attraente non per un consono ed elegante abbigliamento, ma per una minigonna, due palmi sopra il ginocchio.

Per concludere, il concorso bandito dall’INARCH, alla luce degli equivoci oggi possibili, dovrebbe dichiarare il suo intento provocatorio, dimostrando esplicitamente quali sarebbero le conseguenze sulla città. Accettare i grattacieli a Roma, anche solo in periferia, significherebbe mortificare e annullare decenni di battaglie culturali per la conservazione dei centri antichi o solo storici, nella loro interezza, compreso il paesaggio circostante. Gli esempi purtroppo non mancano: un grattacielo di 100 m. non moltiplicherebbe per 10 volte l’Ara Pacis alta una decina di metri, ma forse 100 e più volte tanto, data la visibilità assai maggiore che assumerebbe.
Infine, circa l’ammissibilità di grattacieli a Roma, per quanto riguarda altri specifici aspetti negativi di questa tipologia rinvio alle considerazioni di Giovannoni sopra ricordate.

Gli Incontri di Italia Nostra al Belvedere Cederna


Il 15 luglio alle 20,30 ( si raccomanda la puntualità) sulla terrazza del Belvedere Cederna si terrà un nuovo appuntamento: la presentazione del catalogo su Attilio Selva, scultore della scuola romana degli anni '30 a cura dell'autrice Giovanna de Feo.

Lo scultore ha operato negli studi di artisti a Villa Strohl - Fern, dove il barone mecenate alsaziano ha ospitato negli ateliers distribuiti nel parco pittori, scultori e orafi di grande fama come Francesco Trombadori, Oppo, Bocchi, ecc.

A Roma Attilio Selva ha progettato tra le altre cose la fontana di Piazza dei Quiriti nel 1928, il monumento a Guido Baccelli nel 1931 e la statua di San Carlo Borromeo in piazza Augusto Imperatore.

La curatrice del catalogo Giovanna de Feo vi accompagnerà nell'atmosfera magica e irripetibile degli studi di artisti di Villa Strohl - Fern degli anni '30.

mercoledì 7 luglio 2010

Il concerto di Renato Zero al galoppatoio di Villa Borghese


Renato Zero pensa di incontrare le associazioni per trovare una soluzione condivisa per il concerto di Piazza di Siena.


Italia Nostra apprezza l'iniziativa e condivide la soluzione prospettata dal sottosegretario Francesco Maria Giro di concedere un'alternativa a Piazza di Siena: l'area del Galoppatoio.


Anche se il progetto iniziale di Renato Zero venisse drasticamente ridimensionato, anche se fosse progettato in cristallo sempre andrebbe a cozzare contro le leggi dello stato.


Il Galoppatoio non è un'area così delicata come Piazza di Siena e è possibile pensare di traslocare l'iniziativa in quel luogo con soddisfazione di tutti o quasi.

lunedì 5 luglio 2010

GRAZIE REPUBBLICA

"Tu che ti sei adoperato per realizzare Fonopoli, una città della musica, sai che il pop deve avere i suoi spazi e che l' entusiasmo di un concerto deve avere strutture solide... dicci dunque che non è vero, caro Renato,che hai puntato i piedi per avere il nulla osta per piazza diSiena".
A chiedere spiegazioni a Renato Zero sono gli Amici di Villa Borghese, Italia Nostra e Legambiente che, in una lettera aperta al cantante romano, lo esortano a ritornare sui suoi passi e a cambiare la location dello "Sei Zero Show". Lo scrive Laura Mari su La Repubblica."Per festeggiare i suoi 60 anni, infatti, dal 29 settembre al 6 ottobre Renato Zero si esibirà in sei concerti all' interno di Villa Borghese, a piazza di Siena. Accanto ad un palco enorme verrà allestito un vero e proprio villaggio con stand, gazebo e dodicimila posti a sedere fissati al terreno.
Per i tuoi 60anni - scrivono le associazioni ambientaliste - chiedi agli assessori che sia applicata la Carta di Firenze, promulgata dall' Unesco e sottoscritta dall' Italia, là dove dice che non si debba ascoltare dentro i giardini storici nemmeno un decibel in più rispetto al canto di fringuello'.
E aggiungono: ' Chiedi caro Renato, anzi, pretendi che sia rispettato il vincolo inderogabile che tutela Villa Borghese e che consente al suo interno lo svolgimento di sole tre operazioni: mantenere,conservare e restaurare.
Chi con la sua firma autorizzerà i tuoi concerti, calpesterà le leggi di Stato e le convenzioniinternazionali'.
Infine l' appello: " Aiutaci Renato a salvareVilla Borghese. Roma te ne sarà grata".

Villa Borghese Ringrazia

IL SOTTOSEGRETARIO GIRO DECIDERA’ IL 12 LUGLIO SUL MAXI CONCERTO. RENATO ZERO HA GIA’ DECISO



Italia Nostra Roma segnala che a piazzale delle Belle Arti e non solo, compare da ieri un cartellone pubblicitario in cui Renato Zero annuncia la sua kermesse con le date e il luogo dove si svolgerà la “6 giorni” del concerto: piazza di Siena naturalmente.
La Soprintendenza non ha ancora deciso. Renato Zero si.



VILLA BORGHESE RINGRAZIA

sabato 3 luglio 2010


INVITO
alla presentazione del libro

ANTONIO CEDERNA ARCHEOLOGO GIORNALISTA UOMO POETA

Al Belvedere Cederna – Via dei Fori Imperiali - Roma

Martedì 06 Luglio 2010 – ore 20:30


Interverranno:

Vanna Mannucci
Vice Presidente Italia Nostra Roma
Oreste Rutigliano
Consigliere nazionale e della Sezione di Roma di Italia Nostra
Maria Grazia Filetici
Architetto, Direttore alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Fernando Ferrigno
giornalista

venerdì 2 luglio 2010

I capricci di Renato Zero: coraggio Soprintendenza.


Renato Zero, artista romano di fama internazionale, fa capricci : la star pretende per la sua kermesse Villa Borghese.
Ma la Soprintendenza resiste.

Con tutto il rispetto per Renato Zero, il quale può pretendere anche la luna, questa questione non dovrebbe far “tremare le vene dei polsi solo alle Associazioni ambientaliste” ma ai Tecnici del Collegio Romano che hanno obbligo di tutela della villa storica.

Da quanto appreso dalla stampa l’allestimento è “smisurato”, impattante, invasivo, in poche parole impossibile da concedere da parte della Soprintendenza statale, Sovraintendenza comunale e Assessore all’Ambiente del Comune di Roma.


Ci vuole coraggio per contrastare i capricci insensati di Renato Zero. Lo stesso coraggio che serve alle istituzioni
per affermare il principio che i beni culturali sono un patrimonio indisponibile e non possono essere oggetto di contrattazione.

Neanche per il grande artista Renato Zero.

mercoledì 30 giugno 2010

Chi ha autorizzato i lavori?


Villa Silvestri Rivaldi ai Fori Imperiali : chi ha autorizzato i lavori?


Villa Silvestri Rivaldi ai Fori è completamente ponteggiata, nessun cartello di cantiere è però esposto.

La legge antimafia 55/90 sugli appalti impone il cartello di cantiere che lo legittima. Non si sa chi ha autorizzato i lavori, l'importo dell'opera, la direzione dei lavori, l'inizio e la fine del cantiere.

Era ora che la villa cinquecentesca dopo il lungo abbandono venisse restaurata ma, per farci cosa?


Italia Nostra dopo un sopralluogo ha esposto ai vigili urbani del Comando Montecatini, al presidente del I Municipio e alle soprintendenze competenti questa grave anomalia chiedendo un immediato intervento per la regolarizzazione del cantiere.


Siamo in attesa di avere una risposta che ci auguriamo non tarderà.

Carlo Ripa di Meana: " la situazione è gravissima."


Il Presidente di Italia Nostra Carlo Ripa di Meana presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare la drammatica situazione in cui versa la città.



Villa Borghese è in uno stato di abbandono e degrado sempre più preoccupante: le manifestazioni improprie e temerarie, la mancanza di controlli, i vincoli sistematicamente disattesi " tengono sotto scacco e offendono il parco" dice Carlo Ripa di Meana.


Questo vale anche per il Circo Massimo, Piazza del Popolo e l'isola Tiberina, continua Ripa di Meana, attribuendo l'intera responsabilità al Comune di Roma. E dice: " In particolare il sindaco Gianni Alemanno che non c'è, si disinteressa della capitale e pensa allla politica nazionale. In sua assenza in Campidoglio funziona un grande 'ufficio giostre' che decide degli spazi più delicati della città e autorizza tutto".


Siamo di fronte a una situazione gravissima a cui Italia Nostra ha deciso di passare dalle parole ai fatti.


Accogli l'appello!


L'Associazione Mazziniana Italiana ha aderito al progetto di Italia Nostra Roma : "Adottiamo i busti del Pincio e del Gianicolo".


Ci auguriamo che questa iniziativa susciti sempre più interesse!

Insieme al I Municipio per la salvaguardia dei busti nei giardini di Roma.

Il presidente del I Municipio di Roma Orlando Corsetti ha risposto al nostro appello :
" sono a completa disposizione per il progetto" ha detto.

Ben lieta sarà la collaborazione a settembre circa l'iniziativa di monitoraggio per la salvaguardia dei busti con le scuole italiane e straniere e con i centri anziani.

I cittadini romani sono ormai stanchi di vedere i loro giardini devastati: una sinergia tra istituzioni e associazioni a questo punto è doverosa e estremamente importante.

giovedì 24 giugno 2010

APPELLO DI ITALIA NOSTRA ROMA: “ADOTTIAMO I BUSTI DEL PINCIO E DEL GIANICOLO”


COMUNICATO STAMPA
Roma, 23 Giugno 2010

I recenti atti vandalici che hanno arrecato gravi danni alle erme del Pincio e del Gianicolo meritano un intervento specifico di Educazione al Patrimonio Artistico, Storico, Culturale della Capitale.

“Adottiamo i busti del Pincio e del Gianicolo” è lo slogan dell’iniziativa che Italia Nostra Roma intende proporre alle scuole capitoline, italiane e straniere.

Gli studenti impareranno a conoscere, apprezzare, tutelare e conservare il prezioso patrimonio storico culturale della loro città attraverso un percorso didattico creativo di presidio da parte dei piccoli cittadini romani.

Italia Nostra Roma si augura che le Istituzioni siano sensibili all’iniziativa e vogliano sostenere l’Associazione in questo progetto.

lunedì 21 giugno 2010

Italia Nostra difende Massimo Miglio

Italia Nostra ha partecipato alla conferenza stampa del capogruppo regionale, Esterino Montino, contro la decisione di allontanare Massimo Miglio dalla Regione Lazio.
Esterino Montino ha sempre sostenuto la grande professionalità di Miglio, uomo libero e onesto intellettualmente protagonista di molte battaglie nelle aree protette contro l'abusivismo.
Nel Parco regionale dell'Appia Antica, per esempio, ha svolto un'importante e decisiva attività per l' eliminazione di abusi nel parco.

Italia Nostra si augura di partecipare alla creazione di un osservatorio contro gli abusi, promesso durante la conferenza stampa, per dare un contributo e un sostegno valido alla battaglia per l'abbattimento delle strutture abusive.

Un Manifesto Nazionale Contro il Degrado di Roma

Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, vorrebbe un Manifesto Nazionale contro il degrado della capitale.

Giro tende la mano a intellettuali e ambientalisti e chiede un incontro a Carlo Ripa di Meana, presidente di Italia Nostra Roma, e a Alain Elkann, presidente di Mecenate '90.
"A Roma c' è ancora molto da fare per arginare un degrado di cui anche io, per il ruolo istituzionale che rivesto, mi sento responsabile"dice Giro, speriamo che davvero si possa contrastare questa lenta rovina di Roma.

Italia Nostra ben volentieri porterà il suo contributo per la salvezza di questa grande e bella città.

mercoledì 16 giugno 2010

Il parco di via di Villa Massimo: per ora salvo!

Italia Nostra e i cittadini del Municipio III hanno vinto, per ora, la battaglia per tutelare il parco pubblico di via di Villa Massimo da una variante che avrebbe aumentato le strutture private al suo interno.
Ieri, 15 giugno, nel consiglio del municipio la rappresentante dell'assessore all'ambiente De Lillo ha garantito il ritiro del progetto per rivederlo e discuterlo con i cittadini.
Purtroppo sembra confermata la notizia di un'altra minaccia per il parco: il progetto di un parcheggio interrato al suo interno.
Italia Nostra ribadisce che tutti questi progetti non possano essere approvati e tantomeno decisi senza il coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini.

Lo sport degli affari



La Formula 1 all’Eur segna un punto bassissimo per la giunta Alemanno sulla partecipazione dei cittadini alle strategie urbane della città di Roma.
A tutt’oggi si sa ancora poco dell’origine dei finanziamenti, dell’impatto ambientale e del futuro assetto che subirà il quartiere in virtù della realizzazione del progetto. Gli unici dati certi sono: che i residenti non sono stati minimamente coinvolti e che ha regnato l’assoluta carenza di informazione pubblica.


La nostra associazione è stata promotrice della Delibera del Consiglio Comunale n. 57/2006 sul Regolamento per la Partecipazione, che prevedeva il coinvolgimento diretto dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana.

Italia Nostra Roma si trova a dover segnalare a Roma, dopo il sindaco Veltroni, l'assoluta mancanza della democrazia dal basso anche da parte della giunta Alemanno.

Per questi motivi siamo e saremo a fianco dei cittadini che difendono il loro quartiere da progetti invasivi, che tra l’altro producono danni al patrimonio ambientale e ai beni culturali.

Ricordiamo che il verde pubblico dell’Eur è stato da poco tutelato da uno specifico vincolo del Ministero dei Beni culturali.



Ma sembra che questo non importi : è tempo che a Roma vengano rispettate le tutele di legge.

martedì 15 giugno 2010

Lo sport usa e abusa






Quindici impianti sportivi della capitale sono oggetto da oltre un anno delle indagini della magistratura. In concomitanza dei mondiali di nuoto, infatti, circa una anno fa ci furono delle grandi opere di ampliamento e modifica su terreni comunali vincolati da norme paesaggistiche comunali.


I terreni dati in concessione sono però terreni pubblici. Come è possibile che circoli super esclusivi possano nascere sul suolo pubblico? Come è possibile che la sponda del Tevere, quella più assolata chiaramente, sia tutta un susseguirsi di circoli privati fortemente elitari sia per censo che per provenienza? Come è possibile che lo sport divenga territorio di privilegi, di pretestuose manifestazioni sportive legate agli affari e di copertura di realtà collegate a interessi sempre più economici, imprenditoriali e politici che sociali e culturali?


Lo sport ha da sempre rappresentato il crocevia sociale, umano e psicologico di intere generazioni, il luogo del confronto, della conoscenza e della trasmissione di valori universali e una scuola di vita che impone la socializzazione e il rispetto tra compagni e avversari. Tutto questo all'insegna dell'incontro fra diverse tipologie di persone e del giusto spirito sportivo di gioco e competizione.

Quello che è in atto non ha niente a che vedere con lo sport, con il ruolo sociale che esso ha, con la qualità della vita dei cittadini e, figuriamoci, con la tutela dei terreni vincolati.


Il business è business a spese di quasi tutti.

venerdì 11 giugno 2010

I VANDALI IN CASA: 1956


"Vandalo è chi distrugge l'antico. Ma non solo. Vandalo è chi distrugge l'antico perché la città assuma una fisionomia più consona a interessi privati e non pubblici, perché il suo territorio venga spremuto al pari di una risorsa dalla quale ricavare quanto più reddito possibile".



Antonio Cederna

Lettera aperta

Gentile Ministro Sandro Bondi,
Italia Nostra, indignata per quanto sta avvenendo in questi giorni a Roma nelle sue aree più prestigiose e vincolate dal Codice dei Beni Culturali, chiede un Suo immediato intervento di revoca delle autorizzazioni per Piazza di Siena a Villa Borghese rilasciate dalla Sovraintendenza Comunale e incredibilmente anche dalla Sovrintendenza statale ai Beni Architettonici di Roma.
Il Villaggio "Fifa Fan Festival"a Piazza di Siena, con il previsto ingresso di più di ventimila tifosi per 30 giorni è chiaramente incompatibile con le leggi di tutela e corretto uso delle ville storiche.
E' facile prevedere che prima, durante e dopo questa manifestazione di grossolano, anzi inesistente profilo culturale la villa storica subirà danni anche di immagine come hanno rilevato anche le Accademie di cultura straniere e autorevoli testate internazionali.
Ricordiamo a titolo esemplificativo il devastante concerto dei Pink Floyd a Venezia e l'altrettanto devastante festa del 2001 al circo Massimo per lo scudetto del campionato di calcio vinto dalla Roma.
Il Suo autorevole ruolo istituzionale Le permette di intervenire con grande tempestività per evitare che si realizzi la deplorevole manifestazione a Villa Borghese.
Fiducioso di un suo urgente, determinante intervento, Le inviamo i nostri migliori saluti


Il Presidente
Carlo Ripa di Meana

martedì 8 giugno 2010

APPUNTAMENTI AL BUIO


Domenica notte 6 giugno: alcuni vandali entrano dentro Villa Borghese e fanno a pezzi i busti e le statue del Pincio.

Venerdì 11 giugno: apre il villaggio dei Mondiali dentro Villa Borghese.

Dall'11 giugno all'11 luglio a Piazza di Siena potranno entrare 20.000 tifosi, tutte le sere dalle 22,oo alle 2 di notte, per guardare le partite dei mondiali di calcio dai maxischermi allestiti apposta per l'occasione.
Fra le alberature centenarie tutelate da convenzioni internazionali ci sarà anche un'area per la ristorazione, una zona vip, dj-set e gazebo per il merchandising.

“Conoscere la città: rioni e quartieri”. Giovedì 10 giugno 2010: il Villino a Roma e la sua tutela.


Giovedì 10 giugno 2010 nella sede della sezione romana ci sarà un'introduzione al tema "il villino a Roma" e una passeggiata nel quartiere Prati.
L’oggetto del nostro incontro è particolarmente caro a Italia Nostra, che ha promosso, con il contributo di Irene De Guttry, nel 1993, 2001 e 2009, tre pubblicazioni dedicate al “Villino a Roma” nei quartieri Parioli, Prati-Delle Vittorie e Nomentano, una sorta di guida con catalogazione – anche al fine della tutela – di questa tipologia di edilizia privata.
La Prof. Marcella Morlacchi( architetto docente nella Università, oggi di Pescara e già presso la Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti nella Università di Roma e autrice anche di una recentissima pubblicazione sul “colore” a Roma) ci parlerà con l'ausilio di alcune proiezioni e un filmato di questo tipo di architettura.
Appuntamento, dunque, presso la sede della Sezione romana, in via dei Gracchi 187, alle ore 16,30.
Seguirà la passeggiata, nei dintorni, per scoprire alcuni villini storici di particolare interesse architettonico.
Si prega di prenotare la propria partecipazione presso la Segreteria della Sezione (tel. 06/45439118 e mail italianostra@italianostraroma.it) e di essere puntuali.
Vittoriana Carusi

giovedì 3 giugno 2010

Che amarezza...

Amarezza e preoccupazione derivano dall’appello al Sindaco di autorizzare tutte le manifestazioni in programma per l’estate romana di alcuni consiglieri del Partito della Libertà e dal silenzio insensibile dei consiglieri di opposizione che sembrano aver abdicato al loro ruolo di controllo e di tutela dei luoghi più preziosi di Roma.

Dopo queste notizie Italia Nostra apprezza ancora di più l’attenzione dimostrata verso la tutela di Villa Borghese dal Sottosegretario dei Beni Culturali, Francesco Giro al quale rivolge l’appello a valutare se esistono le condizioni per fare revocare dal Ministero l’autorizzazione che sembra essere stata emessa dalla Soprintendenza statale di Roma.

Villa Borghese: l'ultima follia


Era inevitabile la revoca, da parte del Sindaco della concessione, priva di autorizzazione statale, per la discoteca con annessi sulla scalinata “Bruno Zevi” uno degli ingressi principali a Villa Borghese.
Ora il Sindaco deve delocalizzare anche il FIFA FAN FEST da Piazza di Siena , perché come dice il Sottosegretario Francesco Giro “ E’ UNA FOLLIA” –

Il progetto è ancora più devastante di quello della discoteca.
Villa Borghese è un complesso monumentale tutelato da leggi nazionali, regionali e dallo stesso PRG di Roma, principio spesso volutamente ignorato, oggi finalmente sottolineato dal Sottosegretario Giro e dalle Accademie straniere che nella loro protesta contro la discoteca denunciano l’utilizzo degli spazi pubblici di pregio “sviliti e svenduti” dal Comune per iniziative grossolane.
Le iniziative che coinvolgono grandi masse devono trovare spazi fuori dalle ville storiche, dalle aree archeologiche, dai complessi monumentali e ambientali.

giovedì 27 maggio 2010

Via di Villa Massimo: il parco Marguerite Duras

Si era parlato di allargamento del punto ristoro, adesso si comincia a capire di più....

Nella pinetina di via di Villa Massimo si sta valutando l'incredibile ipotesi di un parcheggio interrato.

Italia Nostra ha sempre sostenuto il principio, a nostro parere inderogabile, che i parcheggi interrati dovessero essere costruiti sotto l'asfalto e mai sotto i giardini di quartiere.

I gioielli svenduti di Roma



La zona è pedonale ma le strade intorno a piazza del Pantheon e a piazza della Minerva sono prese d'assalto dal parcheggio selvaggio.

Italia Nostra Roma denuncia il degrado INSOPPORTABILE DEL CENTRO STORICO: gli orari per il carico e scarico merci non sono rispettati (solo dalle 7 alle 10 del mattino) e si fa di tutto per aggirare la zona ZTL rendendo la piazza e le strade limitrofe un gigantesco parcheggio fra il Tempio Romano e Piazza della Minerva.
Italia Nostra Roma chiede dove siano finiti i controlli, ci sarebbe bisogno,infatti, di un presidio permanente dei vigili urbani. E' indecente vedere ridotto in quello stato uno dei nostri gioielli!

Le pedonalizazioni senza successo sono tante, le macchine continuano a entrare e a sostare in doppia fila, le auto blu attendono sulle strisce gialle riservate allo scarico merci, le minicar piccole e scattanti parcheggiano ormai ovunque.


L'educazione e la civiltà hanno lasciato da tempo spazio all'ignoranza, al privilegio e alla volgarità in un paese dove le regole non significano più nulla.

martedì 25 maggio 2010

2000 firme + NOBEL per il PARCO di MARGUERITE DURAS, via di Villa Massimo


Rita Levi Montalcini ha aderito alla Raccolta Firme per salvare il parco dall'ampliamento delle strutture commerciali.

Maggioranza e opposizione d'accordo: bocciato il nuovo progetto.

La polizia municapale ha diffidato uno dei due gestori del parco dall'utilizzare giochi elettronici e trasmesso il provvedimento al Servizio Giardini.

I tanti usi impropri nei parchi pubblici di Roma

Gli abitanti del III Municipio di Roma protestano: vogliono salvare il Parco Marguerite Duras di via di Villa Massimo dall'ampliamento delle strutture commerciali già peraltro esistenti.
Italia Nostra Roma da tempo si oppone alla cessione delle aree verdi di Roma ai privati. Dietro alla creazione di "punti verdi qualità" e "punti verdi infanzia"infatti si nasconde l'ormai noto piano speculativo di privati che costruiscono nuove costruzioni a loro esclusivo vantaggio economico in aree pubbliche.
La battaglia di Italia Nostra riguarda anche Villa Ada e Tor di Quinto.
Nei parchi pubblici alberature vengono abbattute senza spiegazioni, sorgono misteriosamente prefabbricati con videogiochi e slot machine non certamente utili all'infanzia, d'estate gigantesche strutture gonfiabili private servono a far divertire i nostri figli, che si disabitueranno sempre più allo stare nel verde e all'aperto semplicemente per starci e giocare!
Italia Nostra chiede all'Assessore all'Ambiente di fermare le concessioni o convenzioni in itinere che prevedono di affidare la gestione del verde pubblico ai privati.
L'Assessore avvii subito la consultazione dei cittadini e delle associazioni prima di ogni decisione.

giovedì 20 maggio 2010

CITTA' GIARDINO O CITTA' DESERTO

COMUNICATO STAMPA
19 maggio 2010


Sei pini domestici abbattuti senza apparente motivo


Nel giardino di un villino degli anni trenta in IV Municipio sono stati demoliti sei pini domestici in perfetta salute.
La Città Giardino era nata con il lodevole obiettivo di dotare ogni villino di un ampio giardino e l’immagine di quel quartiere è ancora una perla rara rispetto ad altri quartieri abbelliti dopo di qualche stento filare di alberature stradali.
Città storicizzata per il Piano Regolatore Generale. Ma non conta nulla. Le alberature private sono completamente prive di tutela e ogni proprietario può decidere di demolire senza consultare nessuno.
E’ urgente che l’Assessore all’Ambiente, Fabio De Lillo, approvi il regolamento del verde cittadino che pone limitazioni alle demolizioni degli alberi privati.
Non possiamo assistere passivi a questo stillicidio che trasforma i quartieri e impoverisce Roma del suo strepitoso patrimonio naturale.

lunedì 17 maggio 2010




Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

Il Coordinamento dei Comitati anti-Cartellopoli richiede il commissariamento del settore affissioni del Comune
Il Comitato: dall’Assessore Bordoni molte parole, pochi fatti
I cartelloni? Sono quasi 100mila di cui il 90% abusivi o illecitamente installati: il tetto massimo è 7mila!
Ha proprio ragione l’assessore Bordoni che nella sua intervista a Repubblica di ieri considera “campato in aria” il numero di 60mila cartelloni di cui si favoleggia. Il numero è campato in aria anche secondo noi, visto che si galoppa spediti verso i 100mila impianti. Altro che i 30mila dichiarati dal Comune…
Quando l’assessore afferma che gli impianti in questo ultimo anno non sono aumentati, fa un torto alla sua competenza, ma soprattutto tiene in scarsa considerazione la sensibilità e l’attenzione dei cittadini romani. Non si può negare l’evidenza; se davvero l’inaudita invasione di impianti deriva da ricollocamenti dovuti ai cantieri della metropolitana saremo lieti di visionare i documenti in merito. Evidentemente in città sono in costruzione almeno 15 linee di metrò in contemporanea e non ce ne siamo accorti…
Per mettersi alle spalle una situazione surreale e unica al mondo l’assessore Bordoni, invece del subdolo tentativo di etichettare politicamente la protesta -che è apolitica per eccellenza, trasversale, animata solo dal buon senso e dal rispetto verso la città di Roma e unisce i cittadini del centro con quelli della periferia- ha ora però una chance che gli è stata offerta dagli stessi cittadini. Sarebbe sufficiente, infatti, adottare la Delibera di Iniziativa Popolare frutto della sintesi di oltre 100 comitati e reduce –dopo solo una settimana- dalla raccolta delle prime mille firme sulle cinquemila necessarie in tre mesi per essere presentata in Consiglio Comunale. Nella delibera c’è tutto quello che l’assessore deve fare, a partire dall’abrogazione di ogni deroga al Codice della Strada, marcando così una netta discontinuità con la precedente amministrazione. Perché la sicurezza dei cittadini e la dignità della città non son cose da potersi svendere in cambio di 1.800 euro annui a cartellone.
L’assessore Bordoni ha infatti ragione quando addebita al passato il germe del caos attuale, ma non deve dimenticare che le deroghe introdotte nel 2004 hanno trovato humus fertile solo dal marzo 2009 con l’approvazione dell’ormai famigerata delibera 37 che ha modificato le procedure burocratiche consegnando la città nelle mani di ditte senza scrupoli e talvolta direttamente collegate alla criminalità organizzata.
Oggi la situazione è purtroppo fuori controllo. E serve a poco il progetto sperimentale di cui si è parlato riguardo a Piazzale Clodio. Lì l’amministrazione, per “riqualificare”, vuole recintare la piazza con qualcosa come 600 metri lineari di parapedonali pubblicitari, una tipologia di arredo urbano che sarebbe inaccettabile nel terzo mondo, inammissibile da utilizzare per “sostituire” gli atroci 4x3.
Oltre ad invitare i cittadini a continuare la poderosa partecipazione nella raccolta delle firme, il Coordinamento dei Comitati anti-Cartellopoli vista la gravità, la pericolosità e gli enormi rischi per l’incolumità dei cittadini e dell’ambiente urbano richiede che il settore affissioni del Comune di Roma venga commissariato quanto prima per poter procedere ad un azzeramento e ripartenza di un contesto che non ha eguali in nessuna altra città al mondo.
Roma, 14/05/2010



Evviva qualcuno finalmente reagisce!
Da questa città si vorrebbe ormai fuggire perchè oppressi ed aggrediti non tanto dal traffico di cui ci si può anche fare una ragione, ma dagli impianti pubblicitari che offendono, non danno tregua, distruggono il bene comune, sono i killer del paesaggio urbano e delle nostre menti.
Oreste Rutigliano
Consigliere Nazionale Italia Nostra

APPELLO CONTRO IL PROGETTO di
“Riqualificazione della Piazza del Comune di Sabaudia”


Sono stati resi pubblici gli elaborati del progetto per la “Riqualificazione della Piazza del Comune di Sabaudia” (alcuni documenti sono pubblicati sul blog del Prof.Arch. Giorgio Muratore promotore della protesta).
Per Italia Nostra più che di riqualificazione si deve parlare di vera e propria “ristrutturazione” della più importante piazza di Sabaudia, l’esempio più rappresentativo delle Città di Fondazione italiane. Gli elaborati hanno suscitato tra la cittadinanza molte reazioni negative con raccolte di firme per richiedere l’annullamento del progetto. In considerazione di tali reazioni Italia Nostra riteneva (evidentemente, illudendosi) che il progetto sarebbe stato accantonato: sia chiaro, “quel progetto”, poiché sulla necessità di un vero restauro conservativo della piazza l’Associazione è convinta che si debba attuare nei più brevi tempi possibili.

Sabaudia è nota in tutto il mondo come il più riuscito esempio tra le “città nuove” dell’Agro Pontino, sorte con la bonifica integrale degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso; unico esempio tra le città che fondono in sé urbanistica e architettura razionalista, mirabilmente integrate tra di loro, nel disegno e nella esecuzione, oltre che con lo splendido ambiente in cui si colloca.

Tali caratteristiche sono state per lo più mantenute in quasi tutti il suo Centro Storico; In particolare la Piazza del Comune (ex piazza della Rivoluzione) rappresenta il luogo centrale, il perno del sistema di piazze sul quale è basata la città, definisce e simbolizza il complesso cittadino, come luogo di riferimento del territorio e dei suoi abitanti.

Il progetto di “riqualificazione” non rispecchia il concetto di restauro conservativo, il solo che può essere consentito per questa piazza. La Piazza, a nostro parere è un “unicum”, un contesto “concluso” nel suo insieme architettonico e non soltanto nel suo riferimento alle “quinte degli edifici esistenti” ma anche nel rispetto delle prospettive originali.

Il problema della contestualizzazione dei monumenti da salvaguardare con il loro intorno, ritorna ancora una volta ; ancora non si riesce a comprendere che un monumento ha un senso non solo come elemento singolo, ma anche e soprattutto se visto nel contesto che lo circonda.

Questo principio, apparentemente molto semplice, stenta ancora ad essere recepito in tutto il suo valore, anche dalla legislazione nazionale per quanto attiene la tutela dei beni culturali.

Per la città di Sabaudia le piazze costituiscono una sorta di filo conduttore, un susseguirsi di fatti architettonici tesi ad una unitaria composizione della città, una città omogenea, una città d’autore.

Sabaudia, dopo la guerra, ha subito molte slabbrature, come nel caso della piazza del mercato (piazza S. Barbara) e, per quanto riguarda la piazza del Comune, è sicuramente necessario liberarla da tutte le superfetazioni che sono state introdotte negli ultimi anni, ma non riteniamo abbia bisogno di alcuna modifica sostanziale se non del restauro.

Ci appelliamo alla sensibilità del Sindaco di Sabaudia, al Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesistici del Lazio e in particolare alla neoeletta Presidente del Lazio perché questo progetto venga annullato e le risorse vengano destinate ad un vero restauro della Piazza nel pieno rispetto della tradizione architettonica che ha ispirato la sua Fondazione e ne rimane il più autorevole esempio italiano.



Richiesta per la raccolta di firme di intellettuali e uomini di cultura.


Sottoponiamo alla Sua attenzione un problema della massima urgenza. Il Comune di Sabaudia ha ottenuto dalla Regione Lazio 1.700.000 euro per "restaurare" la famosa piazza del Comune di Sabaudia. Il progetto che ha già ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, stravolge l'impostazione razionalista degli spazi e dei volumi architettonici di un luogo tanto celebrato dalla storia dell'architettura italiana. Se ritiene condivisibili i contenuti, La pregherei di sottoscrivere l'appello in allegato alla presente facendoci pervenire il suo documento per fax al 0645439048.(sezione Roma-Lazio di Italia Nostra) Grazie per la preziosa collaborazione Il consigliere nazionale di Italia Nostra
Ebe Giacometti (3472600163)


Per il ciclo “Conoscere la città: rioni e quartieri”

Giovedì 10 giugno 2010

Il Villino a Roma e la sua tutela
Introduzione al tema (presso la Sezione) e
Passeggiata nel quartiere Prati


L’oggetto del nostro incontro è particolarmente caro a Italia Nostra, che ha promosso, con il contributo di Irene De Guttry, nel 1993, 2001 e 2009, tre pubblicazioni dedicate, appunto, al “Villino a Roma” nei quartieri Parioli, Prati-Delle Vittorie e Nomentano, una sorta di guida con catalogazione – anche al fine della tutela – di questa tipologia di edilizia privata, che connota estese zone intorno al centro storico della città.
Ci introdurrà al tema – prima della passeggiata – anche con l’ausilio di proiezioni o di un filmato, la Prof. Marcella Morlacchi, architetto docente nella Università, oggi di Pescara e già presso la Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti nella Università di Roma, autrice anche di una recentissima pubblicazione sul “colore” a Roma.
Appuntamento, dunque, presso la sede della Sezione romana, in via dei Gracchi 187, alle ore 16,30.
Seguirà la passeggiata, nei dintorni, per scoprire alcuni villini storici di particolare interesse architettonico. A questa passeggiata potrà seguire, ad altra data, quella nel quartiere Nomentano.
Si prega di prenotare la propria partecipazione presso la Segreteria della Sezione (tel. 06/45439118 e mail italianostra@italianostraroma.it) e di essere puntuali.



Vittoriana Carusi

La tutela programmata ci sembra doverosa


Il lento trasformarsi del carbonato di calcio in solfato di calcio è l'ultima tappa della malattia che affligge il Colosseo. Il processo di disgregazione dovuto a smog, inquinamento, piogge acide e vibrazioni è inarrestabile.

Fenomeno che si conosce dagli anni ottanta e che almeno dagli inizi del 2000 viene ripetutamente denunciato da Italia Nostra. La sezione di Roma ha pubblicato nel 1989 per l'anno europeo dell'ambiente il volume : Città inquinata: i monumenti" analizzando le cause del degrado su opere architettoniche di Roma, Atene, Goteborg, Cracovia e Ankara. Le emissioni del gas di scarico delle automobili e il riscaldamento domestico che provocavano il degrado allora non sono stati ancora completamente abbattuti oggi. Il processo del degrado dei monumenti continua.

Parlano di " cancro della pietra" i direttori e funzionari tecnici della Soprintendenza archeologica di Roma, dopo i sopralluoghi tecnici hanno infatti elaborato una strategia di pronto intervento che costerà 23 milioni di euro.

Poiché prevenire è meno costoso che reprimere ben volentieri pubblichiamo le dichiarazioni del Commissario Robero Cecchi sui Beni archeologici romani:"l'attività di cura richiede pertanto non distratta routine od occasionale applicazione ma prassi attenta alle cose che ci sono state consegnate dalla storia, insieme alla consapevolezza che si tratta di una disciplina durissima che richiede motivazioni fondate".

Tutela programmata, quindi, che il Commissario propone ispirandosi ai principi di uno dei più illustri teorici del restauro italiano Giovanni Urbani. Richiamo sacrosanto che non dovrebbe provocare nessuna polemica ma dovrebbe invece far riflettere. Dopo tanti anni di interventi a pioggia, stanziamenti destinati all'area centrale e poi stornati su altri capitoli di spesa e promesse non mantenute, finalmente Cecchi pone al Ministero dei Beni Culturali l'obiettivo della tutela programmata scegliendo la strada più aspra ma più rigorosa segnata dalla dottrina di Giovanni Urbani.

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