SOTTOPASSO ARA PACIS

Clicca sul link per saperne di più

SOTTOPASSO ARA PACIS

Clicca sul link per saperne di più

SOTTOPASSO ARA PACIS

Clicca sul link per saperne di più

SOTTOPASSO ARA PACIS

Clicca sul link per saperne di più

SOTTOPASSO ARA PACIS

Clicca sul link per saperne di più

mercoledì 30 ottobre 2013

IL PARCO DEI FORI IMPERIALI VERO O FALSO?

Il vincolo del 2002 su assi viari e pertinenze da Piazza Venezia alle Mura Aureliane ignorato da tutti fino ad oggi, ora diventa l’ago della bilancia. Cui prodest?
Il vincolo 2002 apposto dall’allora Soprintendente Regionale Ruggero Martines, non è stato apposto per tutelare lo stradone voluto da Mussolini. Infatti, non avrebbe avuto senso se l’obbiettivo fosse stato quello vincolare tutte le pertinenze fino alle Mura Aureliane.
La Metro C e le sue uscite a Largo Corrado Ricci, orrende e invasive, furono, a nostro parere, il motivo di imposizione di quel vincolo.
Ignorato fino ad oggi e già disatteso nei fatti  - è stato già smantellato il Clivio Acilio nonostante il vincolo – (omissione di atti d’ufficio?) ora diventa il casus belli. Con il vincolo del 2002 cogente non si possono unificare il Foro Romano ed Foro Traiano: questo è il teorema che potrebbe essere valido con una sola indispensabile premessa: prima il progetto a breve-medio e lungo termine per l’unificazione dei due Fori, predisposto dal Ministero dei Beni Culturali,  poi tutto il resto.
Ben due commissioni per “demolire” il vincolo mentre i lavori della Metro C vanno avanti “nonostante” il vincolo.
Il Parco dei Fori Imperiali è uno ed uno solo, il grande Parco Archeologico da Piazza Venezia all'Appia antica . 
Le altre soluzioni in presenza della Metropolitana a Colosseo sono dannosi succedanei. 

lunedì 28 ottobre 2013

UN PARCO ARCHEOLOGICO CON SOPRA UNA CASSAFORMA DI CEMENTO ARMATO

Una "moquette" di verde come si mette nei giardinetti di quartiere verrà srotolata a Via dei Fori Imperiali a coprire tutto il cemento della fermata di Metro C.


Certo sarà l'Area Archeologica più frequentata del mondo: circa 5000 persone l'ora saranno rigurgitate dalle viscere della fermata di Colosseo ma non saranno visitatori e turisti interessati ai nostri strepitosi fori imperiali, ma passeggeri della tratta T3 della Metro C.
Aggiungete 5000 persone l'ora

Ma quale parco archeologico, ma quale sogno di Antonio Cederna!!!!!
Quei luoghi diventeranno un orrendo sversatoio di passeggeri in transito obbligato. Come tutto ciò sia compatibile con un parco archeologico è un Mistero della Fede. Come sia compatibile con la conservazione dei beni archeologici e monumentali dei Fori Imperiali è un altro Mistero della Fede.
Chi può fermi tutto e si riparta velocemente in un'altra direzione, ragionevolmente meno critica.
Il Sindaco di Roma deve sapere che, se i lavori dureranno i 10 anni previsti, non sarà lui a inaugurare la Metro C, neanche al secondo mandato. 
In quanto al Parco Archeologico poi...... ci vediamo a Filippi........

CARO MINISTRO BRAY TI SCRIVO

Caro Ministro Bray,
non ritiene opportuna una sua ferma, decisa presa di posizione nei confronti dello sconvolgimento dell'Area Archeologica Centrale per l’apertura dei cantieri della Linea C della Metropolitana di Roma?
Italia Nostra Roma ritiene, indispensabile e immediata una sua reazione all’intricata vicenda della Metro C nella tratta che va da San Giovanni al Colosseo a Piazza Venezia.
Vuole, per favore, come già detto sopra, prendere posizione e dire la Sua a tutela di un’area di importanza non solo nazionale ma mondiale che rischia “GROSSO”.

Tanto per gradire

Non serve l’ipotesi di pedonalizzazione suggerita dal neo Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, serve un vero e proprio progetto di riqualificazione di un’area di valore archeologico, storico, artistico incommensurabile che non può comprendere l’uscita della Metro C al Colosseo.



E’ ora di parlar chiaro, di venire fuori allo scoperto e di impedire , e Lei- nella sua qualità di Ministro  per i Beni Culturali – ha il potere di farlo per impedire lo sfacelo di un’area che il mondo ci invidia. 

VILLA DORIA PAMPHILJ:10 ANNI FA ITALIA NOSTRA ROMA AVEVA PROPOSTO LA FONDAZIONE



Italia Nostra Roma aveva previsto, nel Convegno del 2003 che celebrava i 40 anni della pubblica acquisizione di Villa Doria Pamphilj, l'ipotesi di una Fondazione con dei criteri ben precisi: Stato, Regione e Comune,avrebbero dovuto essere i principali attori e i fondi privati avrebbero dovuto rappresentale il completamento del "pacchetto" istituzionale e non il contrario. Una Fondazione di evidenza pubblica che non può prescindere, come atto preliminare, dal Piano di Assetto della Villa che manca, ma che, in realtà, sta chiuso in un cassetto.
In questo momento le Fondazioni private non godono di buona salute......
 A proposito di Villa Doria Pamphilj deve diventare il museo dei musei dove, con eventi culturali temporanei e permanenti, si deve valorizzare il patrimonio enorme delle preziosità laziali.
Villa Vecchia all'interno di Villa  Doria Pamphilj, museo già allestito e pieno zeppo di splendide sculture nel 1998 è stato chiuso nel 2000.
Villa Vecchia museo chiuso dal 2000 come si vede dalle finestre sbarrate

Invece di pensare a nuovi musei è assurdo tenere chiuso  un museo già pronto per l'uso da 13 anni. 
La Sovraintendenza Comunale vuol fare il suo dovere o pensa di tenere chiuso questo museo per altri 10 anni?

METRO C : PERCHE' PEDICA HA TANTO PAURA DELLA VIA?

Metro C, Pedica (Cdem): Italia Nostra vuole opera incompiuta come Sa-Rc

25 ottobre 2013 15:28 fonte ilVelino/AGV NEWS:

  "Italia Nostra sbaglia se pensa che la soluzione migliore per Roma sia fermare la Metro C a San Giovanni e avviare una nuova valutazione di impatto ambientale. Rallentare i lavori significa trasformare la piu' grande opera della Capitale in una incompiuta, cosi' come e' successo per la Salerno-Reggio Calabria". E' quanto afferma, in una nota, il coordinatore nazionale di Cantiere Democratico Stefano Pedica. "Non si puo' sempre e solo dire 'no' - sottolinea Pedica -. Occorre far bene e presto per rilanciare un'economia ferma da anni per colpa dell'immobilismo politico e di chi come Italia Nostra sa solo porre dei veti, bloccando lo sviluppo della città. Roma ha bisogno di lavoro e di infrastrutture e non di chi dice solo no a tutto".

Replica di Italia Nostra Roma



Roma, 28 ottobre 2013

Stefano Pedica
Coordinatore Nazionale CDEM
Roma


CHI HA PAURA DELLA V.I.A.?


Italia Nostra Roma, seguendo gli insegnamenti di Antonio Cederna, non entra mai nella polemica personale ma, questo caso, il Coordinatore del CDEM, Stefano Pedica, merita due righe.
Italia Nostra Roma può sbagliare questo è sicuro, ma Cantiere Democratico non sa leggere. Attenzione a sostenere la teoria dell’”avanti tutta” senza controlli e al limite della legalità.
La Metro C ha già superato abbondantemente (facendo le dovute proporzioni) la Salerno-Reggio Calabria in termini di costi-ritardi. Se la V.I.A. spaventa tanto CDEM vuol dire che il nodo da sciogliere è grosso, ma fare gli struzzi non paga.
Infine, Italia Nostra Roma dice spesso di “no” perché troppi politici dicono sempre di “si”, compreso il CDEM.
Stefano Pedica si informi di tutti i “si” di Italia Nostra Roma, primo fra tutti, il “si” al Parco Archeologico dell’Appia antica.


I Vice Presidenti
Mirella Belvisi
Vanna Mannucci

venerdì 25 ottobre 2013

RISERVA STATALE DEL LITORALE ROMANO

Il documento che vi linkiamo è l'unico che Italia Nostra Roma sottoscrive ed approva. Questo tanto per chiarire un equivoco che si è creato tempo fa in cui Italia Nostra Roma ha aderito ad un altro documento la cui firma e adesione è stata acquisita in una maniera opaca. 
Abbiamo chiesto, e non ancora ottenuto, che la nostra firma e la nostra adesione al documento "strappato" siano ufficialmente eliminate ma, anche se ciò non fosse, poco cambia perchè Italia Nostra Roma farà riferimento soltanto al documento in link, elaborato dal gruppo storico che da 30 anni si occupa e si preoccupa della Riserva Statale del Litorale Romano.
Via Severiana a Castel Porziano

Un consiglio: la trasparenza e la buona fede dovrebbero essere doti fondamentali delle Associazioni che operano sul territorio a titolo volontario.
  Chi è caduto nell'equivoco si chiami subito fuori!
http://www.italianostra.org/wp-content/uploads/LA-RISERVA-documento-programmatico-def.pdf

mercoledì 23 ottobre 2013

EOLICO: LA RABBIA DELLE ASSOCIAZIONE



I combattenti Oreste Rutigliano in alto, Carlo Ripa di Meana al centro e Carlo Alberto Pinelli in basso e tanti tanti altri


E' questo il grido lanciato da un gruppo di associazione ambientaliste a Potenza, in occasione del convegno "La silenziosa Basilicata di Zanotti Bianco tra domanda di energia e tutela del territorio", organizzato a Potenza da Italia Nostra nell'ambito delle celebrazioni per il 50esimo anniversario dalla morte di Zanotti Bianco. Le Associazioni Altura, Amici della Terra, Comitato Nazionale contro il fotovoltaico e Eolico nelle aree verdi, Comitato Nazionale per il Paesaggio, Italia Nostra e Lipu, denunciano con rabbia il piano di indirizzo energetico regionale. Le associazioni denunciano: è un documento  redatto e adottato con il deprecabile condizionamento delle lobby eoliche- la speculazione territoriale energetica- le misure di tutela del tutto insufficienti in quel territorio prezioso- la presenza di innumerevoli progetti già autorizzati di impianti singoli, le cui concessioni sono state date ignorando completamente l'importanza del territorio interessato -  il mantenimento inaccettabile di lucrosi incentivi finanziari, a livello governativo, per intensificare la colonizzazione eolica in Basilicata.
Il documento congiunto delle Associazioni auspica che "la Regione Basilicata imponga un intervento salva-Basilicata, interdica nuovi scempi con il blocco di ogni nuova autorizzazione, che il Governo metta fine agli incentivi finanziari che prevedono 12 miliardi l'anno per i prossimi 20 anni e del commissariamento del procedimento di adozione del Piano Paesistico della Regione Basilicata".
Altro che consumo zero del territorio! Il territorio si consuma a favore delle lobby affaristiche e a svantaggio di tutti i cittadini e dell' integrità del territorio lucano!!!

martedì 22 ottobre 2013

RETTIFICA ITALIA NOSTRA ROMA PARTECIPAZIONE E ADESIONE ALLA CONFERENZA STAMPA DI TERRRE

Italia Nostra Roma, ed io personalmente sono caduta in un grosso equivoco interpretando la sua richiesta di adesione al documento e partecipazione alla Conferenza Stampa del 16 c.m. come proveniente dal gruppo storico per la salvaguardia della riserva statale del litorale romano.
Personalmente, se fossi stata più attenta nel leggere il testo, avrei dovuto rilevare la discrepanza, per noi insuperabile, tra l’istituzione di un “Parco Regionale” e da quello sostenuto da Italia Nostra e dal gruppo storico che la riserva è e deve rimanere statale.
Ho dato l’adesione della mia Associazione commettendo un errore di superficialità nella lettura del documento che mi ha tratta in inganno facendomi pensare ad un’altra provenienza. Devo rilevare, inoltre, che nel comunicato stampa lei millantato la presenza di Italia Nostra Roma che non ha mai partecipato all’incontro.
La invito, quindi, a non utilizzare più la sigla della Nostra Associazione e a rettificare immediatamente quanto scritto nel comunicato.
La chiarezza e la trasparenza sono doti fondamentali di qualsiasi associazione ambientalista.
La prego di darmi immediatamente riscontro di quanto le chiedo.



Il Vice Presidente

Vanna Mannucci

lunedì 21 ottobre 2013

METRO C: DOPO ITALIA NOSTRA ROMA ANCHE I CONSIGLIERI COMUNALI CHIEDONO LA NUOVA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE PER LA TRATTA SAN GIOVANNI COLOSSEO


La denuncia alla Corte dei Conti del Collegio Sindacale di Roma Metropolitane, la brusca frenata del Ragioniere Generale del Comune di Roma, Maurizio Salvi,( avrà dei solidi e validi motivi per non pagare) che non intende pagare alle imprese i 230 milioni di euro per sanare il contenzioso del 2011 tra Metro C e Roma Metropolitane, la dichiarazione di Franco Cristini, Presidente del Consorzio Metro C "se non ci pagano entro la settimana prossima chiudiamo i cantieri. Ma stavolta per sempre" sono gli ultimi sviluppi della brutta vicenda della metropolitana a Roma. Un caos dal quale si può uscire in un modo solo: attivando una nuova VIA per il progetto della tratta da San Giovanni a Colosseo, nuova Via giustificata ampiamente dalle enormi varianti di progetto( ben 45) che ne hanno modificato sostanzialmente il tracciato e la progettazione. In una nota  del 17 ottobre scorso, rispondendo direttamente al comunicato stampa di Italia Nostra Roma (di seguito riportato), Roma Metropolitane insiste nel dire che non è necessaria una nuova VIA. Italia Nostra Roma ha chiesto negli anni, varie volte, una nuova Valutazione di Impatto Ambientale a questo punto è indispensabile. Sarebbe fuori legge che Regione e Ministero dei Beni Ambientali non si rendano conto dell'allarmante situazione e non procedano immediatamente ad una nuova, aggiornata, Valutazione di Impatto Ambientale.
La linea di Italia Nostra Roma incomincia a serpeggiare anche tra i consiglieri comunali che ieri, finalmente, si sono decisi, timidamente, a chiedere nuove valutazioni di impatto. 
SINDACO E GIUNTA DATEVI UNA MOSSA E CHIEDETE IMMEDIATAMENTE AGLI ORGANI COMPETENTI UNA NUOVA VIA!!!





Comunicato stampa
17 Ottobre 2013

METRO C
LA TRATTA T3 VA FERMATA
ITALIA NOSTRA ROMA CHIEDE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE E ALLA REGIONE LAZIO UNA NUOVA
VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE

Il Collegio Sindacale di Roma Metropolitane ha inviato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica su “ ulteriori profili di illegittimità della condotta in atto”contenuti nell’Atto Attuativo del 9 settembre 2013 che accolla tutti i “rischi d’impresa” a Roma Capitale.
La legge farà il suo corso.
Italia Nostra Roma ribadisce che l’opera, la più costosa d’Europa, deve comunque trovare una sua conclusione.
Non è possibile che la tratta T3 muoia a San Giovanni diventando così “l’incompiuta” più clamorosa d’Europa.
I danni certi del passato azzerati dall’Atto Attuativo firmato dal Presidente di Roma Metropolitane, Ing. Massimo Palombi e dal Presidente del  Consorzio Metro C , Ing. Franco Cristini,  il 9 settembre 2013, sembrano essere un grosso pacco dono per le ditte costruttrici che non sosterranno il “rischio d’impresa”. Vedremo.
Una cosa è certa, nessuna garanzia per la tratta T3 da San Giovanni al Colosseo né per le incognite dei costi né per eventuali probabili ritrovamenti archeologici.
Nel Marzo 2003 è stata chiesta la V.I.A. che ha avuto parere favorevole e le prescrizioni sono state ottemperate nel 2004.
Il 23 Settembre 2009 c’è stata la Conferenza dei servizi con forti varianti del progetto e prescrizioni della Soprintendenza Speciale Archeologica di Roma. Il tracciato da Amba Aradam al Celio è stato ampiamente  e sostanzialmente modificato per la sicurezza del quartiere e l’allontanamento da monumenti sensibili (S. Stefano Rotondo).
Sono passati ben 10 anni dalla prima V.I.A. e in questi 10 anni il progetto è sostanzialmente modificato.
Italia Nostra Roma ha preso atto delle varianti di progetto rilevate – ben 45  come si evince dall’ Atto Attuativo del 9 settembre 2013 – ha chiesto varie volte una nuova V.I.A., sempre negata.
La delibera del CIPE di Luglio 2012 No. 84/2012 rileva le varianti di progetto. Ora sarebbe illegittimo non procedere ad un nuova V.I.A. - atto indifferibile e obbligato -che prevede l’analisi comparata anche di soluzioni alternative al tracciato originario,( Circo Massimo o Piazzale Ostiense) compresa la non auspicabile “opzione zero” che comporterebbe una Metro C bloccata per sempre a San Giovanni.


Il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio hanno il dovere di avviare un nuovo procedimento di V.I.A.

lunedì 14 ottobre 2013

IL DESTINO DEL MUSEO GEOLOGICO NAZIONALE A LARGO SANTA SUSANNA

"La scoperta di una struttura templare sul Quirinale - Indagine Archeologiche presso l'Ex Regio Ufficio Geologico (Largo Santa Susanna)" se ne discuterà mercoledì 16 ottobre dalle ore 11.00 al Museo Nazionale Romano Palazzo Massimo alle Terme - Largo Villa Peretti 1 - 



Italia Nostra Roma invita soci e simpatizzanti a partecipare a questo incontro per capire il destino per ora opaco e negato del Museo Geologico Nazionale.

Un destino infausto, a nostro parere, di un elemento architettonico vincolato che ha ospitato le collezioni del Servizio Geologico Nazionale. 
Il palazzo, opera del Canevari, che poggia sulle Mura Serviane, vincolato, vincolatissimo, è vuoto e abbandonato dal 2005, anno in cui è stato venduto alla FINTECNA. L'ex Museo di Largo Santa Susanna è passato di mano in mano. Ora è di proprietà della Residenziale Immobiliare 2004 S.p.a

Le collezioni sono disperse, bene culturale e patrimoniale dello Stato, una volta persa la sede storica, sono state ricoverate in parte in un hangard della Protezione Civile a Castelnuovo di Porto, in parte nella sede del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Via Curtatone  e nel 2008 sono passate dall'APAT (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e Servizi e Tecnici) all'Istituto Superiore per la Protezione Ambientale ISPRA dove tuttora "giacciono" in locali non idonei alla loro conservazione in "disagiata sede".
"L’Italia, Paese gravemente dissestato dal punto di vista idrogeologico ed ad altissimo rischio sismico, ha “polverizzato” il Servizio Geologico Nazionale, venduto il Palazzo storico dell’Ufficio Geologico (già sede del Museo Agrario Geologico), immagazzinate e sottratte al pubblico godimento le Collezioni geologiche nazionali, dall’inestimabile valore storico e scientifico.

Italia Nostra Roma ha chiesto al Ministro dell'Economia, al Ministro dell'Ambiente e al Ministro dei Beni Culturali di porre rimedio all’inaccettabile negazione al godimento del pubblico ed alla fruizione degli studiosi del Museo Geologico Nazionale, con un danno enorme per la conoscenza storica e scientifica del territorio.
GLI INTERESSI PRIVATI NON DEVONO TRAVALICARE L’INTERESSE DELL’INTERA COMUNITÀ SCIENTIFICA INTERNAZIONALE E DEI CITTADINI ITALIANI.
           Una capitale europea sprovvista di un museo di scienze della Terra, perché sacrificato ad interessi privati, non è ammissibile".

 Questo quanto abbiamo chiesto e ancora chiediamo ai Ministri interessati.
Il Ministro Bray ha avuto la cortesia istituzionale di rispondere ad Italia Nostra Roma sottolineando che le collezioni hanno già un vincolo ope legis ma non un vincolo specifico come richiesto da Italia Nostra Roma. 
Invece di inventarsi un nuovo museo delle scienze è imperativo che Stato Regione e Comune si occupino e preoccupino di restituire a studiosi e cittadini il MUSEO NEGATO.

martedì 8 ottobre 2013

FORI IMPERIALI: IL PICCONE "RISANATORE" NON SI FERMA MAI




Il Clivio Acilio, la rampa che dai Fori Imperiali sale fino alla Terrazza dedicata a Antonio Cederna, archeologo, giornalista e già Presidente di Italia Nostra Roma, è in via di smantellamento. Da quanto ci risulta, tutta l'area progettata da Antonio Munoz dopo l'abbattimento della Collina della Velia nel 1932, verranno "polverizzate" così come è stato per  migliaia di metri cubi di strutture romane e da coloro che definirono  la Collina della Velia una  "Verruca".
La Terrazza, intitolata ad Antonio Cederna, proprio davanti ad uno dei più feroci sventramenti, ci è sembrata una collocazione iniqua, ma tant'è, nessuno si è opposto. Ora anche quella irrispettosa collocazione sembra destinata ad essere raschiata via, come nel 1932, fu raschiato via parte dei più bei giardini rinascimentali di Roma, quello di Villa Silvestri Rivaldi.
Il piccone "risanatore" non si ferma mai!!!!!

Cadrà sotto i colpi anche la Terrazza Cederna per far posto alla faraonica fermata - più di 200 metri -  della Metro C?
Ma la targa della Terrazza in cui campeggia il nome di Antonio Cederna, quella targa sarà picconata come tutto il resto? Se nessuno la reclama, la Sezione di Roma di Italia Nostra si propone di custodirla con il dovuto rispetto in nome di un grande Presidente dell'Associazione che avrebbe voluto che un Sindaco di Roma prendesse il piccone ma per smantellare lo stradone dei Fori Imperiali per creare l'unità tra il Foro Romano ed il Foro Traiano.
  ALTRO CHE PEDONALIZZAZIONE!!!! 

RINNOVO ISCRIZIONI A ITALIA NOSTRA ROMA

Ai soci che non avessero ancora rinnovato per l'anno 2013 l'iscrizione a Italia Nostra Roma, hanno tempo di rinnovare l'iscrizione fino a metà dicembre 2013 al modico prezzo di € 35,00.
Il rinnovo vi darà il diritto a partecipare alle elezioni per il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione di Roma, elezioni che si terranno a fine marzo 2014.
Grazie per la vostra buona volontà.
Il tesseramento di rinnovo se effettuato bonifico bancario o conto corrente postale può essere dedotto dalla vostra dichiarazione dei redditi.

Bonifico bancario: IBAN  IT34D0329601601000066427525
Conto Corrente postale: 42175000 intestato a Italia Nostra causale rinnovo tessera 2013

GRAZIE AI NUOVI ISCRITTI A ITALIA NOSTRA ROMA

Prima di tutto Grazie per il vostro sostegno alla nostra Associazione.
Vi segnaliamo le visite guidate nel Parco Regionale "Appia Antica" che troverete di volta in volta sul nostro blog.
Comunichiamo ai nuovi soci che, esibendo la tessera di iscrizione ad Italia Nostra Roma, l'ingresso alla Galleria Doria Pamphjli, Piazza del Collegio Romano, è a prezzo scontato.

APPUNTAMENTI: DOMENICA 13 OTTOBRE VILLA CAPO DI BOVE - ARCHIVIO CEDERNA

Italia Nostra - Sezione di Roma e Parco Regionale dell'Appia Antica
presentano

DOMENICA 13 - ore 10
Villa Capo di Bove - Archivio Antonio Cederna
la storia del parco raccontata dal suo primo presidente 

        

Prenotazione obbligatoria al Parco delle Tombe Latine, Colombario di Pomponio Hylas e Sepolcro degli Scipioni.
Informazioni e prenotazioni 06 5135316 - puntoappia@parcoappiaantica.it


Share

Twitter Facebook Digg Stumbleupon Favorites More