giovedì 13 ottobre 2016

ITALIA NOSTRA ROMA ADERISCE ALL'APPELLO DI VITTORIO EMILIANI PER LA TUTELA DEL CENTRO STORICO

Italia Nostra Sezione di Roma aderisce all'appello di Vittorio Emiliani contro la "nuova barbarie" che invade il Centro Storico e piazza Navona.  E lo fa inviando una lettera, che riportiamo di seguito,  al promotore dell'iniziativa.


"Caro Emiliani,
il Centro Storico di Roma sta implodendo e non certo da oggi. Italia Nostra Roma è in piena sintonia su quanto Lei ha affernato nel suo articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 07 ottobre 2016. Italia Nostra Roma, infatti, nel maggio del 2015 ha presentato alla stampa "Manifesto sul Centro Storico di Roma:10 punti irrinunciabili" che ebbe ampio riscontro. Il primo punto irrinunciabile è la mancanza di vincolo paesaggistico sul Centro Storico di Roma cancellato nel 2008. La decadenza, come Lei la definisce "mangiatoia continua", va affrontata da chi lo vorrà e lo saprà affrontare in maniera strutturale, radicale e non episodica come è successo sino ad oggi.
Non c'è oggi e non c'è stata ieri nessuna reale volontà politica di fermare la frana incolta che sta facendo smottare il Centro Storico di Roma, come tutto il fragile territorio italiano, del resto. No, non si tocca Piazza Navona ma no anche all'indifferenza culturale che circonda e soffoca il nostro Centro Storico.
Italia Nostra Roma aderisce, quindi, al Suo appello senza riserve e con la ferma volontà di combattere per arrestare questa deriva.
Con i migliori saluti
I Vice Presidenti
Vanna Mannucci, Mirella Belvisi, Oreste Rutigliano
Il Consigliere 
Gemma Mezza - Delegata al Centro Storico

Per completezza di informazione pubblichiamo anche i 10 punti irrinunciabili del Manifesto per il Centro Storico di Roma, presentato alla stampa il 21 maggio 2015 alla presenza del Sottosegretario ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni:


“MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA
SUL CENTRO STORICO DI ROMA:
10 PRINCIPI IRRINUNCIABILI”


Italia Nostra non può parlare di Centro Storico senza ricordare che la sua azione odierna si collega sempre direttamente alla lezione sulla “Cultura della Conservazione”dei centri storici, nata negli anni ’50 dopo gli appassionati articoli che Antonio Cederna scrisse su “Il Mondo”: lo sventramento a Via Vittoria per creare una strada di collegamento tra Via Veneto e Via del Corso. I fondamenti di tale “Cultura della Conservazione”sono delineati ottimamente sul primo Bollettino di Italia Nostra che, nel rispetto delle volontà di Antonio Cederna, oggi vogliamo ripubblicare quale essenziale premessa (allegato).

Il documento di Italia Nostra Roma e le proposte in esso contenute derivano dalla consapevolezza che il Centro Storico di Roma, nonostante la sua enorme importanza e la pressione a cui è sottoposto, oggi è privo di Tutela paesaggistica e di un Progetto complessivo che richiederebbero la decisione “politica” del ritorno di un Assessorato  al Centro Storico, che ha avuto illustri precedenti nei Prof. Arch. Vittoria Calzolari e Prof. Arch. Carlo Aymonino, che  sia in grado di svolgere compiti strategici, finora colpevolmente disattesi, di cabina di regia per la pianificazione, l'attivazione ed il coordinamento di tutti gli interventi necessari a fronteggiare la drammatica situazione di degrado ed illegalità che ormai devasta il più esteso ed importante Centro Storico del mondo.

La gestione di Roma e del suo straordinario patrimonio avviene senza la preliminare definizione e condivisione di quelle che,  nei Paesi di cultura anglosassone, vengono definite “politiche”. L’Amministrazione dovrebbe stabilire e la cittadinanza dovrebbe conoscere quali siano gli obiettivi che i responsabili delle decisioni intendono perseguire nei principali settori della vita collettiva e con quali strategie intendano raggiungerli per assicurare la tutela dei beni culturali, lo stato dell’ambiente e la qualità della vita nella città. Attività da attuare nell’ambito del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.

L Italia Nostra Roma non può sostituirsi al Governo Centrale e alle Amministrazioni Regionale e Comunale per le “politiche” generali ma, nell’ambito delle sue competenze che riguardano la tutela del “patrimonio storico, artistico e naturale”, sente il dovere di proporre dei principi, che dovrebbero essere presenti in ogni decisione pubblica, e  indicare le relative priorità.

In questa prospettiva, la Italia Nostra Roma  ha individuato, per il momento, dieci principi per il Centro Storico, che considera irrinunciabili ed indifferibili, e dieci proposte operative che dovrebbero caratterizzare le relative “politiche”. “Politiche” che potrebbero, nel loro insieme, contribuire a scrivere una futura “Charta di Roma” per le grandi città storiche.


10   PRINCIPI  IRRINUNCIABILI


1.BENI CULTURALI
Considerare il Centro Storico di Roma, come previsto dalla Carta di Gubbio del 1960, un unico monumento complessivo ed unitario, formato dalle opere architettoniche monumentali e dal tessuto storico degli edifici, dalle strade e dalle piazze che le connettono.
Ripristinare, dunque, la tutela paesaggistica del Centro Storico oggi assente e le Norme Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) purtroppo cancellate dal nuovo Piano Regolatore Generale del 2008.
Dopo aver ottenuto dalla Regione o dal MIBACT il vincolo paesaggistico, va attuato il Piano di Gestione dell’UNESCO che non dà norme di tutela, ma solo linee guida  per il Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura, in quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

2.ARCHEOLOGIA
Adottare il principio che: le aree archeologiche non sono “fosse”, dove si intravedono manufatti incomprensibili ai cittadini attuali, ma porzioni di una città che era stata costruita per soddisfare le esigenze di altri cittadini. Solo se si garantisce la leggibilità dei resti archeologici e si consente un uso, ovviamente regolamentato e protetto, delle aree più significative, la città antica rappresenterà un valore culturale per la popolazione attuale.
Bisogna ripensare alle aree archeologiche del Centro Storico, in termini storici ed ambientali, con una progettazione unitaria e coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi. Progettazione che ne ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle Mura Aurelianee.
Ad esempio, l’area oggi attraversata da via dei Fori Imperiali, in molti tratti, si presenta come uno spazio discontinuo ed irrisolto segnato da fossati intransitabili che richiede decisioni ampiamente condivise.


3.ARREDO URBANO
Definire un abaco degli elementi dell’arredo di Roma (lampioni, fontanelle, cestini da esterno, panchine, segnaletica stradale, pannelli della toponomastica, numeri civici, cartelli pubblicitari, dissuasori stradali, insegne dei negozi) che siano riconoscibili, peculiari, efficaci, solidi, sicuri e che non creino barriere architettoniche.
Aggiornare le normative tecniche per gli interventi di manutenzione, ma anche della pavimentazione di strade, marciapiedi e viali nei parchi che ne garantiscano una maggior durata, la riduzione della fragilità, l’eliminazione di pericoli e barriere architettoniche.
Garantire la riconoscibilità del tessuto edilizio e della rete viaria nel Centro Storico attraverso i materiali costruttivi tradizionali, le pavimentazioni in sampietrini e “Il colore di Roma” per le facciate degli edifici non vincolati, in base a semplici criteri certi.
Bonificare il Centro Storico da elementi o intere strutture, obsoleti ed abbandonati, che sono causa di inquinamento visivo e rischio soprattutto per anziani e disabili.

4.VERDE STORICO E VERDE CITTADINO
Di fronte allo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui è lasciato il patrimonio verde della città creare un sistema di controllo e manutenzione continuo, efficiente e svincolato da eventi occasionali.
Conservare la quantità del patrimonio vegetale in base al principio: un nuovo albero per ogni albero abbattuto, tagliato, secco.
Tutelare la qualità del Verde pubblico e privato, in particolare nell’ambito dei parchi e delle ville storiche, in base ai principi e alle regole della Carta italiana dei giardini storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini storici (1982). Vietare, in questo quadro, ogni uso improprio ed ogni manifestazione incompatibile con il carattere e la fragilità dei parchi e delle ville storiche, come per esempio: il Concorso ippico all’interno di Villa Borghese che è risultato incompatibile con la conservazione del verde storico.
Definire gli usi del verde urbano in relazione alle esigenze di tutela e valorizzazione del Centro Storico e, in particolare, per il ripristino delle masse arboree, la definizione di spazi urbani, la creazione di barriere visuali e la tutela dell’ambiente, un caso emblematico Lungotevere dei Mellini.
Completare il rilievo delle essenze vegetali presenti nei parchi e ville storiche in modo da garantire il ripristino delle specie preesistenti e creare uno strumento indispensabile all’eliminazione dei conflitti con usi ed interventi programmati.
Approvare in via definitiva ed applicare il Regolamento del Verde Urbano di Roma.

5.EVENTI CULTURALI
Definire rigorosamente gli eventi ammissibili nel Centro Storico.
Individuare le aree compatibili con tali eventi (strade, piazze, aree archeologiche, banchine del Tevere, aree interne ai palazzi, parchi e giardini storici) all’interno delle Mura Aurelianee.
Programmare gli eventi culturali nel Centro Storico sia in termini di scansione temporale ed estensione spaziale che di coordinamento con altri eventi in base ad un Piano di sviluppo generalmente noto come: Ingénierie Culturelle.
Definire per ogni tipologia di evento ammissibile le regole, i canoni d’affitto, le fideiussioni cautelative e le compensazioni che prevedano interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a vantaggio della popolazione, della città e del sito stesso.
Individuare le aree compatibili e disponibili per tutte le altre tipologie di eventi nell’ambito dell’Area Metropolitana e comunque fuori dai confini del Centro Storico.
6.LEGALITÀ
Definire i diritti già regolamentati da leggi e norme: protezione da rumori, vibrazioni, fumi, odori, luci, radiazioni; demolizione di opere edilizie abusive e di impianti ; presenza invasiva di pubblicità su strada, insegne e vetrine; occupazione illegittima di suolo pubblico; controllo di attività illegali ed esercizi commerciali abusivi e ambulantato abusivapplicando con continuità e rigore i relativi controlli e provvedimenti sanzionatori, tali da dissuadere drasticamente l’abusivismo.
Creare, per ogni diritto tutelato, uno sportello unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori passaggi, le informazioni, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento dei suoi diritti.

7. RESIDENZA
Tutelare il diritto alla residenza e alla qualità della vita nel Centro Storico ed incoraggiare la permanenza degli abitanti in base al principio: un Centro Storico privo degli abitanti perde la sua identità culturale e tende a trasformarsi in un “non luogo”.
Creare incentivi fiscali e normativi, in concomitanza all’auspicato ripristino della Tutela paesaggistica del Centro Storico, che favoriscano il mantenimento della residenza e delle attività commerciali ad essi collegati.
Affrontare e risolvere le questioni legate ai cambi di destinazione d’uso per le attività commerciali protette, ai frazionamenti delle unità immobiliari e all’utilizzo di edifici residenziali per uso ufficio e/o  commerciale.
Adottare criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per i residenti.

8.TRAFFICO
Regolamentare in modo risolutivo il Traffico commerciale e turistico.
Far rispettare con continuità e rigore le normative vigenti circa il carico e lo scarico delle merci, con rispetto degli  orari e delle tipologie dei mezzi mediante controlli e sanzioni.
Proibire l’accesso al Centro Storico dei veicoli ingombranti e inquinanti, incentivando l’uso di veicoli ecologici per il traffico pubblico, privato e per il carico-scarico merci. Le eccezioni sono determinate dalla tradizione come: auto e moto d’epoca iscritte all’ASI-Automotoclub Storico Italiano.
Eliminare i mezzi pubblici vistosamente inquinanti che vanificano con la loro presenza qualsiasi campagna di sensibilizzazione sui problemi dell’inquinamento.
Consultare la cittadinanza in tutte le decisioni relative al sistema dei parcheggi pubblici e privati, introducendo una moratoria sui parcheggi interrati nel Centro Storico.

9.ECONOMIA E MODERNIZZAZIONE
Contrastare i condizionamenti e gli effetti negativi prodotti dal turismo di massa nell’economia: attività commerciali ripetitive ed improprie del Centro Storico.
Eliminare l’abusivismo commerciale in ogni sua forma e dimensione. Con le eccezioni determinate dalla tradizione come: gli ambulanti ebrei autorizzati nel 1911 da una bolla di Pio X a vendere ricordi ai turisti.
Mantenere e favorire la presenza delle attività tutelate quali quelle commerciali, artigianali ed artistiche in base al principio: un centro storico privo di attività creative è condannato ad un declino definitivo.
Adottare, per ogni opera da realizzare e per ogni attività di interesse pubblico, la Migliore Tecnologia Disponibile, generalmente nota come: BAT-Best Available Technology, avviando sinergie con attività collegate e servizi.

10.TURISMO
Ampliare e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino nella routine degli operatori turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e ambientali presenti nella città.
Disciplinare la presenza del Turismo giornaliero, che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico del Centro Storico. Di conseguenza regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 - ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei servizi offerti dalla città.
Regolamentare, per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle regole per non svantaggiare le
attività legittime.





Roma, 21 Maggio 2015


0 commenti:

Posta un commento

Share

Twitter Facebook Digg Stumbleupon Favorites More