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giovedì 26 gennaio 2017

CAMPAGNA TESSERAMENTO 2017

Carissimi lettori, carissimi soci come ogni anno, in questo periodo, vi chiediamo di iscrivervi o rinnovare la vostra iscrizione ad Italia Nostra Roma.
Come ben sapete, la nostra Associazione vive, non solo grazie alla passione e la generosità dei volontari che si impegnano per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico culturale e paesaggistico della Capitale, ma , dal punto di vista economico, vive solo ed esclusivamente delle quote associative.
Carissimi lettori dei nostri social siete moltissimi e se ognuno di voi decidesse di darci una mano iscrivendosi ci dimostrebbe, in concreto  l' apprezzamento per il  nostro continuo lavoro nel perseguire i valori alla base del nostro statuto propri dell'art. 9 della nostra Costituzione.
Carissimi e preziosi Soci vi chiediamo di rimanere al nostro fianco rinnovando la vostra iscrizione.

Per semplicità Vi ricordiamo le modalità di pagamento
Quota annuale Socio Ordinario                       €  35
Quota annuale Socio familiare annuale          €  20
Socio sostenitore                                               € 100
La quota potrà essere scaricata dalle tasse.
Potrete provvedere all’iscrizione presso la Sezione di Roma in Via dei Gracchi 187 oppure attraverso:
IBAN della Sezione di Roma: IT34D0329601601000066427525 (Banca FIDEURAM)

CC postale n. 42175000 intestato a ITALIA NOSTRA

ISCRIVETEVI NUMEROSI SE AVETE A CUORE I BENI CULTURALI DELLA CITTA'!!!!!!!

LETTERA APERTA A VIRGINIA RAGGI, SINDACO DI ROMA CAPITALE



Sono rimasti pochi giorni per la revoca dell’interesse pubblico sul progetto Stadio/Business Park

Abbiamo letto gli articoli di giornale di questi ultimi giorni nei quali si afferma che - come voluto da Lei, Sindaco Raggi, in accordo con l’Assessore all’Urbanistica Paolo Berdini -      i tecnici del Comune con quelli dei Proponenti lo stadio a Tor di Valle stanno predisponendo una modifica al progetto urbanistico definitivo, presentato come già deciso ed approvato con la delibera dell’interesse pubblico n.132/2014 votata dalla precedente amministrazione.

Si sta trattando per ottenere alcune diminuzioni delle cubature e, forse, delle opere previste d’interesse pubblico.  In nessun articolo né intervista si annuncia però che, nell’attesa dell’accordo, l’Amministrazione stia predisponendo l’atto di revoca o annullamento della delibera 132 che ha dato il via al progetto, ora all’esame della Conferenza dei Servizi (CdS) convocata dalla Regione Lazio.

Ma se Roma Capitale nel frattempo non avrà revocato l’interesse pubblico della delibera del 2014 e, al contrario, arriverà all’accordo per una modifica di essa in termini di cubature, metterà in atto un comportamento equivalente ad avere riconosciuto esistente l’interesse pubblico come deciso con la 132 e quindi, forse addirittura confermando come dovuta la variante prevista dalla delibera, tanto più se il 31 gennaio la CdS si chiuderà con pareri favorevoli
E’ un gesto di autolimitazione della nuova Giunta e della nuova Assemblea Capitolina non utilizzare il potere di annullare o modificare il progetto iniziale di cui, in presenza di innumerevoli evidenti criticità, non si comprende la ragione.

Questo potere sarà ancora possibile esercitarlo solo se la delibera di revoca dell’interesse pubblico della n. 132 verrà votata prima del 31 gennaio, ultimo  giorno per i pareri della CdS.

La revoca dovrà fare riferimento, chiaramente, a forti motivazioni sulle tante criticità non risolte anche se espresse sin dall’inizio e apparse ancora più gravi nella CdS negli interventi dei funzionari competenti. 

Vediamo forte il rischio di un accordo che coinvolga Sindaco e Giunta in una trattativa in cui impegnerebbero ogni loro credibilità, travolti e azzerati dal nuovo congegno normativo sulla CdS della recente Legge Madia.


Poiché Italia Nostra Roma è stata ammessa a seguire, come uditore, la Conferenza dei Servizi della Regione, di seguito ci preme informare sinteticamente su quanto appreso durante le tre riunioni, dal 10 novembre al 12 gennaio, che ancor più conferma la necessità di una delibera di revoca o annullamento della n.132/2014.
1.


Infatti nelle riunioni, alle quali abbiamo assistito, sono emerse criticità gravi rilevate dagli Uffici comunali, già prima di inviare il progetto definitivo alla Regione, alle quali non risulta siano state trovate soluzioni praticabili e convincenti né allora né oggi.

La principale è sicuramente quella che riguarda la mobilità su ferro dove la soluzione proposta di una derivazione della metro B a Tor di Valle era stata contestata e bocciata già dall’ATAC ; come pure ha fatto in sede di CdS regionale la Città Metropolitana, che ha inoltre  evidenziato criticità per le proposte di viabilità, che non risultano sostenibili.
Altri problemi riguardano obblighi di legge da rispettare in merito alle opere di messa in sicurezza per il rischio idrogeologico del Fosso di Vallerano e per gli scavi archeologici preventivi.
Quanto alle cubature commerciali previste, l’ennesimo Centro Commerciale che ne deriverebbe non potrebbe essere permesso secondo il Piano del Commercio.
Non sono ancora risolti i problemi di accesso e uscita agli innumerevoli ettari di parcheggi è tuttora non è chiaro se essi rispettino pienamente gli standard.
Il contiguo depuratore è già attualmente non a norma e non sono state previste soluzioni soddisfacenti per potere autorizzare l’enorme cubatura prevista nei pressi.

Ma queste sono solo alcune delle criticità che abbiamo sentito menzionare nel corso della CdS,  e per cercare di risolverle si sono programmati e svolti incontri per ogni singolo problema a porte chiuse – una prassi certo non trasparente – e non crediamo possano essere risolte facilmente se non derogando, per alcune, a norme sovraordinate.

Alle riunioni sono stati presenti numerosi funzionari che hanno avuto la possibilità d’intervenire, ma poi i pareri decisivi per chiudere la CdS saranno solo quelli dei quattro “Rappresentanti Unici” di : Stato, Città Metropolitana, Regione Lazio  e Comune.

Le eventuali modifiche del progetto in discussione che risultassero necessarie dovranno essere richieste con il parere di questi quattro funzionari e dovranno avere la forma di prescrizioni (non sostanziali) se sarà positivo o forti motivazioni se sarà negativo.

Ci risulta che il progetto derivante dall’eventuale accordo tra Comune e Proponente, differente dal progetto originario, non potrà essere proposto e approvato nell’attuale Conferenza dei servizi, che per legge può esprimersi solo su quello inviato, a suo tempo, dal Comune alla Regione, che ha aperto la CdS ed è stato sottoposto a VIA e VAS.  
Se si cambia il progetto in qualche sua parte o presupposto si deve iniziare un nuovo procedimento. 

Se viene concordato col Proponente di presentare un progetto diverso, anche se con minori cubature, è vincolante prima la revoca della delibera n.132/2014.  Questo è l’unico atto in grado di fermare l’iter di questa  Conferenza dei Servizi ormai arrivata alla conclusione. E per l’atto di revoca ci sono tutti i presupposti vista la presenza di tanti problemi, ancora oggi non risolti a dimostrazione che fin dall’inizio non vi era l’interesse pubblico.



2.



Inoltre, facciamo presente che la Conferenza dei Servizi si tiene ai sensi dell’art. 14 ter della legge 241/90 come modificato dalla recente “Riforma Madia” che Italia Nostra Roma ritiene contenga aspetti incostituzionali perché viola le competenze autorizzative  esclusive e incomprimibili delle Soprintendenze statali oltre a rendere quasi impossibile la partecipazione dei cittadini.

Nel caso specifico, nei tempi e nei modi delle nuove procedure, viene addirittura leso il diritto all’informazione e al coinvolgimento degli stessi Consiglieri comunali che avranno l’obbligo  di dover ratificare (entro il 31 gennaio) con una variante quanto sarà deciso dai quattro “Rappresentanti Unici” su un progetto proposto non certo per solo lo stadio, ma specialmente per realizzare una nuova pesantissima centralità urbana non prevista dal Piano Regolatore.

Sindaco Raggi, tutto questo Le sembra accettabile ?

Infine riteniamo che quanto sta accadendo in questi ultimi giorni decisivi debba essere conosciuto dai cittadini non solo attraverso articoli o interviste televisive, ma cercando di coinvolgere l’opinione pubblica con una completa informazione,  specie per quanto riguarda i gravi problemi non risolti del progetto e le stesse inaccettabili procedure seguite, che abbiamo qui sopra brevemente elencato. E’ un diritto costituzionale.

Per tale dovuto coinvolgimento deve farsi carico proprio la Sua amministrazione essendo stata votata con un così grande consenso proprio perché s’impegnava a tale compito mai ottenuto prima. Finora si sa solo che un gruppo di tecnici del Comune e dei Proponenti sta studiando una variante al progetto.

Anche per questa assenza di informazioni complete su tutta la vicenda Le chiediamo un incontro urgente per illustrarLe meglio quanto appreso durante le riunioni della Conferenza dei Servizi e poter conoscere da Lei quale percorso procedurale intenderà seguire per impedire che questo progetto insostenibile prosegua indisturbato il suo iter dopo aver ottenuto  il probabile parere favorevole dei 4  funzionari.

Conosciamo la sua sensibilità a favore dell’ambiente e del paesaggio e le sue giuste posizioni, quando era consigliera di opposizione, contrarie non allo stadio, ma a quanto permetteva la delibera dell’interesse pubblico con tanti punti oscuri e poco legittimi confermati oggi.

Vorremmo confrontarci con Lei sulle sopra esposte tematiche per evitare danni irreparabili a questa città e ai suoi cittadini, avendo insieme a Lei nessun altro scopo che perseguire l’interesse generale.


Per questo Le chiediamo un incontro urgente vista la ormai prossima chiusura il 31 gennaio della Conferenza dei Servizi .

martedì 24 gennaio 2017

ANTONIO CEDERNA E IL RITORNO DEGLI "AMERICANI"

Abbiamo provato ad immaginare cosa avrebbe detto Antonio Cederna, scomparso esattamente 20 anni fa, davanti al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. Un milione di metri cubi con tre grattacieli da 220 metri, vero nuovo centro direzionale e commerciale concepito dal Presidente della Roma James Pallotta e dalla Euronova del costruttore romano Parnasi.

Cederna avrebbe di certo fatto un parallelo tra il " Business Park Stadio del calcio“ e la vicenda dell’ Albergo Hilton, che segnò il punto più miserabile della storia urbanistica di Roma
.
Egli visse con sconcerto l'enorme scandalo che vide l'eliminazione sul culmine della collina di Monte Mario di un pubblico belvedere, con annesso parco, a ispirazione e somiglianza del Gianicolo, espressamente previsto dal piano regolatore. 

Gli "Americani" intendevano edificare il loro Hotel e trovarono naturale scegliere, per realizzare al meglio i propro interessi, quel sito, il più panoramico e prestigioso di Roma. Lo imposero tramite la potente Societa Generale Immobiliare alla faccia della grande bellezza. ( L' l’Hilton, mediocre espressione del gusto anni ’60, si impone, tra l’altro, come sgradevole fondale  della rettilinea via Giulia ).

Accade oggi, che vi sia a Sud del Centro Storico un’ansa del Tevere che racchiude una piana alluvionale di oltre 100 ettari. E’ l’ansa di Tor di Valle, ove un tempo si andava all’ Ippodromo del trotto, con le pensiline progettate da Julio Lafuente, preziosi elementi di storia dell'architettura contemporanea.

Nel recente PRG, varato nel 2008 sotto l’Amministrazione Veltroni,  questi cento ettari sono stati destinati a verde sportivo attrezzato.( Una destinazione che include in sé notevoli cubature, ma migliorabile poichè va nella direzione giusta; quella di una grande area sportiva al servizio della città ed in un luogo appropriato lungo il corso del Tevere).

Area preziosa alla luce del generale interesse a mantenere libere dal cemento e non impermeabilizzate le sponde e con esse le piane alluvionali comprese entro le anse del Fiume. Poiché il Fiume è la più importante infrastruttura ambientale e paesistica di ogni moderna metropoli.

Ed invece, Egli, Cederna, dovrebbe constatare che di nuovo arrivano altri " Americani", che si scelgono proprio quella ansa di Tor di Valle per il loro quanto mai esplicito progetto di " Businnes park Stadio della Roma".

Si osservi una foto satellitare: ci sono, dentro l' anello del GRA, solo brandelli di sponde del Tevere non consumate da banali capannoni ed altre bestialità, come l’intensivo quartiere della Magliana. Fanno eccezione tre grandi anse del fiume che racchiudono piane alluvionali libere e consistenti tutte e tre intorno ai 100 ettari di estensione.
Quella dell' aeroporto dell Urbe e quella dell' Ippodromo di Tor di Quinto, a Nord del Centro Storico e quella di Tor di Valle a Sud.
Aree in grado di dare consistenza ad un Parco Fluviale. Scorte di natura, di paesaggio: pezzi unici inalienabili.

Per Tor di Valle si prepara, dunque, un furto evidente e disastroso. Come lo fu per quel belvedere in cima a Monte Mario.
Anzi una rapina con l'arma impropria del ricatto occupazionale. Che come nei tempi più bui, fin dagli anni ’50, viene brandita con questi toni: "o si costruisce dove vogliamo noi o nulla e nessun posto di lavoro".
I 100 mila metri cubi dell'Hotel Hilton

Non solo questo: l' americano", Mister Pallotta, ha già deciso per tutti noi anche sui Grattacieli a Roma.

Intende imporci non uno ma tre grattacieli sbilenchi, su progetto Libeskind, in spregio alla nostra preziosa identità di citta orizzontale, salvaguardata per oltre 50 anni da un patto politico-culturale del tutto trasversale. Per mezzo secolo si è  esaltato l’ emergere, in una città orizzontale, di cupole, torri e campanili, di un immenso Centro storico Patrimonio della Umanita. ( E fuori dalle Mura tale è anche la Basilica di S.Paolo che è a soli 2 chilometri da Tor di Valle ).

Siamo di fronte a impensabili forzature logiche per le quali lo Stadio diventa un pretesto per scardinare un PRG, varato solo 8 anni fa. Laddove solo il14% delle cubature sarebbero per lo Stadio e tutto il resto per fornirsi una compensazione alle opere di infrastrutturazione urbana ( ponti, strade e dannoso sfioccamento della metro B ) che serviranno solo al loro Businnes Park.

Insomma per Cederna, che aveva adottato i 100.000 metri cubi dell' Hilton come unità di misura per ogni nuova speculazione, questa sarebbe stata una violenza dieci volte più grande di quella vissuta ai tempi del pessimo Albergone.

Avrebbe ricordato come dietro alle "archistar" ci sono i vecchi trucchi dei palazzinari romani, che mentre incassano con il PRG le rendite di venti centralità, si comprano altre aree fuori Piano a pochi soldi per lucrare nuove inaspettate rendite. Questo " nuovo Stadio" è il frutto marcio della pianificazione tradita e delle deroghe, tanto più clamorose quanto più potente e suadente il privato che le proponga.

Con venti centralità contenute nel PRG e con ben cinque proposte di siti alternativi coerenti con il PRG  prodotte dagli uffici, un intero consiglio comunale ha votato ai tempi del Sindaco Marino la pubblica utilità per questo Stadio, intorno al quale si sono coagulati vasti interessi politici ed economici.


 La Giunta Raggi espressa dal Movimento 5 stelle, dopo il "no alle Olimpiadi ", è ora intimorita dalla forza degli interessi qui coagulati, che si avvalgono del mantello protettivo del " tifo romanista".
Finirà con il paradosso della bocciatura di una candidatura Olimpica, che il tavolo delle Associazioni avrebbe ottenuto in totale coerenza con il PRG e il via libera alla più grande deroga urbanistica romana di tutti i tempi?

lunedì 23 gennaio 2017

IL RICORDO DI ANTONIO CEDERNA STASERA SU RAI STORIA ORE 22.05

Cari amici, vi segnaliamo un importante appuntamento per questa sera alle ore 22.05 su RAI STORIA all'interno del programma Italia, Viaggio nella bellezza .
Il format, oltre a rilevare patrimoni artistico-culturali dimenticati, trasmetterà in primo piano il ricordo dell'indimenticabile presidente della Sezione di Roma, Antonio Cederna.

IL COLOSSEO E' UNA SLOT MACHINE. COSI' LO VEDE IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO DARIO FRANCESCHINI




Una macchinetta per fare soldi, per questo va isolato come un dente cariato e strappato dal contesto archeologico e gestito in maniera autonoma da un soggetto terzo.
Una visione miope che fa fare un balzo indietro alla concezione unitaria del centro storico di almeno 60 anni.
La moderna visione unitaria del centro storico che sembrava essere un fatto acquisito, è polverizzata dalla recente decisione irragionevole e, apparentemente irrevocabile, di utilizzare il Colosseo, strappandolo dal contesto,  perchè "rende".
Il Centro storico di Roma non può essere considerato come elementi storici o architettonici separati, indistinti ma formano, in 3000 anni di storia, un unicum indivisibile e non spacchettabile.
La riforma del Ministero dei Beni Culturali ha moltiplicato direzioni generali andando in contro tendenza con la tanto esaltata spending review e depotenziato le soprintendenze.
Questo ultimo infelice spacchettamento è una, ci scusi Signor Ministro, forma di incultura, sono passi giganteschi indietro rispetto alla tutela dei centri storici e alla gestione unitaria del bene Unesco.
Il Colosseo, l'oggetto "che rende" per una politica sbagliata, ci scusi signor Ministro, del turismo internazionale. Solo il Colosseo è l'oggetto del desiderio, perchè la Domus Aurea no? Il Tempio di Venere no? La Basilica di Massenzio no? Il Palatino e  La Curia Julia no? Tanto per nominarne alcuni.
Perchè è sbagliata la politica turistica:  le offerte della agenzie turistiche sono pacchetti facili, comodi, ignoranti e banali, ed anche in questo Lei ha le Sue responsabilità.
Ma il Ministro del Turismo questo lo sa: cultura cotta e mangiata come cibo da strada, involgarita nelle forme ed ora anche nella sostanza.
Una visione provinciale e affaristica da piccolo cabotaggio, senza la più vaga strategia culturale unitaria.
Il Colosseo è una parte del tutto, non è il tutto. Il tutto è' il Centro storico di Roma, unico, indivisibile al quale deve essere garantita una gestione coerente, intelligente e colta.
Non ci siamo proprio.
Italia Nostra Roma ha scritto all'Unesco a Parigi per denunciare la mancanza di una visione strategica ed i grandi rischi che corre il Centro storico di Roma per questa polverizzazione di competenze.
Con cento galli in un pollaio.....
........si tende ai livelli di massima inefficienza.

Sarà felice il Ministro quando quel mostro della Metro C terminerà a Colosseo,





nel cuore del Parco dei Fori Imperiali, scaricherà pendolari da Giardinetti, Graniti e Centocelle in cerca di un autobus per andare a lavorare. Potrebbero essere persone in più che andranno a visitare il Colosseo.... del resto..... 
THE BUSINESS IS BUSINESS.


martedì 17 gennaio 2017

CONVEGNO: ROMA PATRIMONIO DELL' UMANITA' POTENZIALITA' E PROGETTI. DOMANI SALA DEL CARROCCIO ORE 16.30

ROMA
PATRIMONIO DELL’UMANITÀ.
POTENZIALITÀ E PROGETTI
INVITO
Relatori
INIZIO LAVORI ORE 16:30
MODERATORE
Marco Ravaglioli
(Giornalista)
Nicola Di Battista
(Direttore Domus)
Luca Bergamo
(Vicesindaco e Assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale)
Bruno Filippo Lapadula
(Architetto paesaggista e Consigliere Associazione Italia Nostra Onlus)
Eugenio La Rocca
(Archeologo e Docente ordinario di Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana a La Sapienza)
Christopher Smith
(Direttore British School at Rome)
Francesco Rutelli
(Presidente Associazione Incontro di Civiltà)
CONCLUSIONE LAVORI ORE 19:00
Saranno presenti il Sen. Walter Tocci, l’On. Pino Pisicchio, il Soprintendente
Francesco Prosperetti e altri funzionari delle Soprintendenze, inoltre hanno dato
adesione personalità della politica, delle Istituzioni e delle organizzazioni associative
tra le più rappresentative della realtà economica romana.
Comitato Roma Patrimonio dell'Umanità.

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