lunedì 23 gennaio 2017

IL COLOSSEO E' UNA SLOT MACHINE. COSI' LO VEDE IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO DARIO FRANCESCHINI




Una macchinetta per fare soldi, per questo va isolato come un dente cariato e strappato dal contesto archeologico e gestito in maniera autonoma da un soggetto terzo.
Una visione miope che fa fare un balzo indietro alla concezione unitaria del centro storico di almeno 60 anni.
La moderna visione unitaria del centro storico che sembrava essere un fatto acquisito, è polverizzata dalla recente decisione irragionevole e, apparentemente irrevocabile, di utilizzare il Colosseo, strappandolo dal contesto,  perchè "rende".
Il Centro storico di Roma non può essere considerato come elementi storici o architettonici separati, indistinti ma formano, in 3000 anni di storia, un unicum indivisibile e non spacchettabile.
La riforma del Ministero dei Beni Culturali ha moltiplicato direzioni generali andando in contro tendenza con la tanto esaltata spending review e depotenziato le soprintendenze.
Questo ultimo infelice spacchettamento è una, ci scusi Signor Ministro, forma di incultura, sono passi giganteschi indietro rispetto alla tutela dei centri storici e alla gestione unitaria del bene Unesco.
Il Colosseo, l'oggetto "che rende" per una politica sbagliata, ci scusi signor Ministro, del turismo internazionale. Solo il Colosseo è l'oggetto del desiderio, perchè la Domus Aurea no? Il Tempio di Venere no? La Basilica di Massenzio no? Il Palatino e  La Curia Julia no? Tanto per nominarne alcuni.
Perchè è sbagliata la politica turistica:  le offerte della agenzie turistiche sono pacchetti facili, comodi, ignoranti e banali, ed anche in questo Lei ha le Sue responsabilità.
Ma il Ministro del Turismo questo lo sa: cultura cotta e mangiata come cibo da strada, involgarita nelle forme ed ora anche nella sostanza.
Una visione provinciale e affaristica da piccolo cabotaggio, senza la più vaga strategia culturale unitaria.
Il Colosseo è una parte del tutto, non è il tutto. Il tutto è' il Centro storico di Roma, unico, indivisibile al quale deve essere garantita una gestione coerente, intelligente e colta.
Non ci siamo proprio.
Italia Nostra Roma ha scritto all'Unesco a Parigi per denunciare la mancanza di una visione strategica ed i grandi rischi che corre il Centro storico di Roma per questa polverizzazione di competenze.
Con cento galli in un pollaio.....
........si tende ai livelli di massima inefficienza.

Sarà felice il Ministro quando quel mostro della Metro C terminerà a Colosseo,





nel cuore del Parco dei Fori Imperiali, scaricherà pendolari da Giardinetti, Graniti e Centocelle in cerca di un autobus per andare a lavorare. Potrebbero essere persone in più che andranno a visitare il Colosseo.... del resto..... 
THE BUSINESS IS BUSINESS.


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